Profumo di cocco e connotazioni dark. Rooney Mara si svela a Roma.
La capitale italiana si colora di Hollywood. Dopo un venerdì sera all’insegna della bellezza maschile al Festival del Film di Roma è il giorno di una star internazionale femminile. Lanciata da David Fincher in Uomini che odiano le donne, Ronney Mara è la protagonista di Trash, ultima pellicola di Stephen Dal dry. Non ha ancora 30 anni, ma è un’habitué dei Festival. E se l’anno scorso è stata offuscata dalla sua collega in Her, Scarlett Johansson, questa volta il red carpet è tutto suo. Musa del regista di Billy Elliot, The Hours, The Reader, che torna a Roma con un film sulla povertà e sulla corruzione, sulla fede, la giustizia, l’amicizia e la speranza. Elegantissima, alla kermesse capitolina, ma meno propensa al sorriso rispetto ai colleghi. Ha una fisicità opposta alla dive di Hollywood sue coetanee, ma è intrigante, fa sognare con i suoi occhioni allungati e dolci, il nasino all’insù, i capelli neri e frangetta alla Audrey. Il suo gusto? Innesta curiosità. Promette di sorprendere, grazie al connubio armonico di sensazioni contrastanti. La sua bellezza eterea trasmette quiete, attraverso la dolce sensazione che avvolge lo spazio per un attimo, aprendo l’orizzonte verso destinazioni lontane, esotiche.
Il profumo del cocco evoca la magia, un incanto paradisiaco, un miraggio che sconfina in spazi metafisici. L’essenza inconfondibile di questo frutto si confonde con l’incarnato diafano di Rooney Mara, una bambola di porcellana, declinata in versione contemporanea. Le note golose e intriganti della crema di cocco, unite alle contaminazioni del cioccolato al latte del suo guscio, rimandano alla calda sensualità della pralina azzurra Lindor riconoscibile per l’incarto azzurro. E’ una pralina piena di sensazioni contrastanti. Delicata, evocando l’atmosfera candida di una piccola palle di neve. Trasmette qualcosa di spirituale. Ti accompagna in un viaggio caratterizzato dall’assenza di destinazione, un’interruzione in cui perdersi sul leggero dondolio di un’amaca, sognando l’altrove, immaginando un cielo celeste che si tuffa nell’infinito. E poi apri gli occhi e il carattere più grintoso e audace di questo cioccolatino ti sussurra l’essenza forte e vagamente ribelle di questa personalità. Su questo labile confine si colloca la natura di Rooney Mara, che a tratti sembra non essersi ancora liberata da quel personaggio così estremo di Uomini che odiano le donne. Un lupo solitario, con i lineamenti da cerbiatto. Ha uno stile ben riconoscibile, la grazia non le manca. E il suo aspetto dolce, rassicurante, emana un’aura fresca e solare, nonostante la carica emotiva sfuggente, le connotazioni dark e il suo essere schiva davanti ai flash. Un’esperienza dalla bellezza graffiante, eterea. Quasi introspettiva.
di Valeria Ventrella per Oggialcinema.net
foto Federica De Masi © Oggialcinema.net