Convincente la seconda esperienza dietro la macchina da presa dello scrittore Stephen Chbosky, che per l’occasione decide di portare sullo schermo, firmando anche la sceneggiatura, il suo romanzo The Perks of Being a Mallflower, un must per la letteratura “young adult” americana. Una storia di crescita, di amicizia, di primi amori, impreziosita dalla giuste dose poetica, una potente introspezione psicologica e incorniciata in una divertita rappresentazione dell’America degli anni ’90.
Charlie, sedici anni, al primo anno delle scuole superiori, esce da un periodo difficile, causato dalla morte accidentale dell’amata zia e dal suicidio del suo migliore amico. Sbeffeggiato dai suoi compagni di classe per il suo carattere introverso e le sue capacità nello studio, prima si rifugia nella lettura di romanzi e poi stringe finalmente amicizia con alcuni ragazzi dell’ultimo anno, in particolare con Sam e Patrick, lei con un passato sentimentale (e non solo) complicato, lui alle prese con la scoperta della sua omosessualità.
Narrato in prima persona, con la voce fuori campo di Charlie che legge le lettere scritte al suo amico scomparso, Noi siamo infinito (accattivante titolo italiano) fa forza su una sceneggiatura solida, una regia semplice ma efficace e una recitazione che conferma il grande talento dei giovanissimi attori Logan Lerman (Percy Jackson), Emma Watson (Harry Potter) e Ezra Miller (E ora parliamo di Kevin). I tre interpreti brillano di luce propria, tutti straordinari nel rendere reali i problemi che affliggono i loro personaggi. Verso di loro e verso il mondo dell’adolescenza in generale, lo sguardo di Chbosky è empatico ma mai accondiscendente. Un atteggiamento, questo, che oltre a rivelare un certo autobiografismo di fondo permette alla pellicola di evidenziare con oggettività gli aspetti positivi e negativi del periodo della crescita e dell’avvicinamento alla maturità. La scrittura non lascia al caso nessun aspetto del racconto, disegnando in profondità ogni personaggio e ricreando perfettamente il clima dell’ultimo decennio del secolo scorso.
Grazie alla felice scelta di immergere lo spettatore nella testa del timido protagonista, a sequenze che toccano fortemente le corde dei sentimenti e ad altre che convincono per rara intensità, Noi siamo infinito rappresenta una tappa importante per il ‘teen-drama’ americano, sicuramente uno dei prodotti migliori riconducibili a questo genere degli ultimi anni. Un film dove dramma socio-psicologico, commedia e love story si alternano con successo, e dove le emozioni arrivano allo spettatore con la dolcezza di un lieve sussurro.
Dal 14 febbraio al cinema.
di Antonio Valerio Spera