La Sicilia è un territorio difficile e devastato dai debiti ma, quello che è successo è il fatto del giorno, per quanto riguarda la politica. Enrico Mentana le dedica una maratona lunga tutto il pomeriggio per seguire in diretta l‘andamento delle votazioni e analizzare i risultati dallo spoglio delle urne, con collegamenti dalla Regione Sicilia, dalle sedi dei principali partiti e dai luoghi della politica. In studio, i commenti a caldo di politici e opinionisti, tra cui quelli del direttore de Il Fatto Quotidiano Antonio Padellaro, del direttore di Libero Maurizio Belpietro, di Massimo Giannini vice direttore di Repubblica, di Aldo Cazzullo del Corriere della sera e dell’editorialista de La Stampa Marcello Sorgi.
Sicuramente il dato che emerge sopra tutti è l’astensionismo. Più di un siciliano su due questa volta ha deciso di disertare le urne, mai successo prima. Ha votato solo il 47,42 %, un dato eclatante che non ha precedenti.
È una protesta di massa.La vittoria di Rosario Crocetta alle elezioni regionali della Sicilia e il boom del Movimento 5 Stelle con il suo candidato Giancarlo Cancelleri, alle spalle del candidato di centrodestra Nello Musumeci ha scatenato una raffica di reazioni politiche.
L’ex sindaco di Gela che vive sotto scorta dal 2003, primo sindaco dichiaratamente gay, ha già annunciato che con la sua vittoria “si cambia la storia in Sicilia“. Se è vero che è la prima volta dal dopoguerra che alla guida della Regione arriva un candidato della sinistra, non si può dire che il PD sia il vero vincitore. È infatti il M5S di Grillo il primo partito della Regione. Canceller ta caldo ha dichiarato: ” C’è una gran voglia di rinnovamento nei cittadini siciliani, che hanno visto per anni sosprusi e privilegi e che oggi diventano un risultato, un voto di protesta, ma anche di proposta da parte nostra perché oggi, diventiamo una realtà”. Una realtà territoriale premiata dai cittadini dopo il tour di Beppe Grillo, il re dell’web che è andato a vincere con la sua presenza, nei comizi, entrando a stretto contatto con la gente. Sorgi :” È la sconfitta del voto clientelare, Crocetta ha vinto. Grillo si è offerto come un’alternativa”.
Un risultato imprevedibile con qu
este proporzioni che si proietterà su scala nazionale. Dalla piccola isola è partita la pacifica rivoluzione del popolo. Padellaro.” Gli italiani per la prima volta sono fortemente ostili a una classe politica e lo stanno dimostrando non andando a votare o se vanno, votando per l’antipolitica”. Un elettorato (anche se parziale) che ora si toglie l’etichetta di “venduti al vincitore”! Un disincanto e una frustrazione che si è incanalata nella rivolta. Cazzullo: ” Grillo ha dato una sterzata. E tutto sommato anche il risultato di Crocetta non va sottuvalutato”.In mezzo a tutta questa euforia, una parte che certamemte non ride è il PDL e il suo palermitano Alfano, recentemente delegittimato da Silvio Berlsuconi, parla ai microfoni dei giornalisti, vuole dimostare che c’è, vuole rimanere e ribadire il suo impegno a restare attaccato alla poltrona. Belpietro : ” Il PDL Sta scomparendo. Non avendo un programma e un leader preciso, il punto di equilibrio è difficile da trovare e gli scandali non hanno certo aiutato”. Elezioni regionali in cui è emerso il tiro incrociato contro il PDL. È la ferocia e la conseguenza del disastro politico che ha avuto come obiettivo; l’introito e gli affari. Riuscire a far fallire una regione, come la Sicilia, con tutto quel patrimonio naturale, c’è voluto molto impegno.
Ma Cancelleri ha buoni propositi :” La Sicilia ha risposto bene, sono molto contento, non siamo disposti a fare alleanze, siamo pronti a votare le buone idee per i cittadini siciliani, da qualunque parte provengano”. Il dado è tratto e la vera partita, ora, saranno gli interessi che fino a d’ora non sono stati indirizzati al popolo. Crocetta dovrà fare uno sforzo notevole confrontandosi e combattendo ancora, con i personaggi che vogliono continuare a difendere i privilegi consolidati. Eppure c’è una forte motivazione che spinge alla rottura del passato. Crocetta :” Si riparte, è la prima volta che un candidato con un passato antimafia viene eletto”.
E dopo queste elezioni, con questi risultati, ci si aspetta un’aria nuova in Italia. Il collasso del centro destra è palese, mentre Grillo ha messo le radici profonde con il suo 18%. Non è più l’antipolitica, è realtà politica. È un grimaldello che serve a scardinare quello che c’è. La Sicilia ha anticipato le richieste nazionali. Attendiamo il riverbero e i contraccolpi della politica nazionale, mentre Grillo, ora, può partire per le elezioni del 2013.