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Spot multiculturale: quando i più piccoli sono pronti e gli adulti no

Da Jessi

“Kids as young as 4 understood that love is love/
Bambini di soli quattro anni sanno capire che l’amore è amore”.

Da quando lo spot dei cereali Cheerios, prodotto dalla Saatchi & Saatchi a New York, è stato messo in onda, un paio di mesi fa, le polemiche non si sono fermate. Il motivo? La pubblicità mette in scena una famiglia multietnica.

Mentre su Youtube il razzismo si scatena contro il video (qui, l’articolo del NY Times e qui, in italiano, quello di YallaItalia) e la ditta decide di bloccare i commenti, mentre gli esperti commentano la portata di questa reazione, a fronte del crescente numero- nella realtà e non negli spot- di coppie miste (un altro articolo sul NY Times), qualcuno ha pensato di chiedere a bambine e bambini cosa ne pensassero: ‘Divertente!’ è stata la risposta più comune.

E dopo aver detto loro che in molti si sono arrabbiati, e avendo dovuto spiegarne il perché, le reazioni di bambini e bambine ci danno una bella visione del mondo a colori, del mondo senza confini. Il mondo che sarà, anzi- il mondo che già è, anche se a molti fa fatica capirlo.

Le reazioni dei bambini

Un’altra risposta agli attacchi è stata la creazione di una versione dello spot, una versione in cui un altro tipo ancora di famiglia viene presentato nella sua quotidianità e normalità. Su questo, i commenti sono ancora aperti. Purtroppo, però, non conosciamo ancora le reazioni dei più piccoli.

 

Ma che cosa vuol dire crescere in una famiglia multiculturale? E che cos’è il razzismo? Come lo vince? In questa intervista, ce lo racconta, dai Mondiali Antirazzisti, Giulia, la figlia minore del Ministro Cécile Kyenge.

 

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