ACAB - All Cops Are Bastards è una pellicola su cui si può dire poco o moltissimo, a seconda di quanta passione si voglia mettere per non arrivare da nessuna parte. Tratto dal fortunato libro di Carlo Bonini, il film parla della vita degli agenti di un nucleo della squadra mobile della Polizia di Stato dentro e fuori le mura della caserma. Adriano (Domenico Diele) è un ragazzo irrequieto, che entra in polizia spinto dalla necessità di un posto fisso e uno stipendio dignitoso. Tra i colleghi della sua squadra trova il Negro (Filippo Nigro), che ha perso figlia e casa per via delle sue intemperanze, Mazinga (Marco Giallini), alle prese con un figlio estremista di destra e Cobra (Pierfrancesco Favino), che vive solo, circondato da stampe e paccottiglia fascista. Proprio questi problematici individui insegneranno al giovane Adriano la disciplina e il rispetto della legge facendogli scoprire una realtà oscura, fatta di illusioni, violenza e omertà.Reduce dalla fortunata esperienza televisiva di Romanzo Criminale, Stefano Sollima debutta sul grande schermo con quest’opera nera e controversa che va oltre il cinema sconfinando nel sociale e nel politico. ACAB racconta la celere, l’appendice violenta dello Stato pericolosamente in bilico tra legalità e illegalità, dove gli agenti lavorano in costante tensione psicologica e fisica. Tra sgomberi, stadi e manifestazioni di piazza si entra in una spirale di rabbia senza capo né coda, dove non si distinguono le vittime dai carnefici e dove le contraddizioni restano problemi irrisolti. Quando credere in qualcosa, che sia lo Stato o 'A Maggica (Roma), significa tirare avanti per non sentirsi soli, un celerino non e poi così diverso da un ultrà. Scelte diverse, stessa miseria.
La storia, sostenuta dagli ottimi subplot e dalla bravura degli interpreti, corre veloce tra fiction e cronaca rievocando pagine buie del nostro paese come la famosa macelleria messicana del G8 di Genova, la morte dell’ispettore capo Filippo Raciti dopo Catania-Palermo e altri fatti che hanno profondamente scosso l’opinione pubblica nel corso degli anni. Il talentuoso Sollima, attraverso una regia vivace e accattivante, resta in perfetto equilibrio tra le parti, mostrando i vizi e le virtù che si celano sotto la divisa ma senza cadere nell’errore del giudizio che avrebbe fatto dell’opera un mero manifesto politico. ACAB è un film vibrante, potente, che unendo contenuti importanti a momenti di grande cinema si infila di diritto tra le migliori opere di genere degli ultimi anni. Probabilmente non piacerà a chi crede che i buoni stiano sempre e solo da una parte mentre gli altri, seduti tra guardie e ladri, vedranno un buon film, sapendo di essere comunque dalla parte del torto.Voto 7