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Staminali salva vista contro la neurite ottica: la storia di Julia

Creato il 15 maggio 2014 da Conservazionecordoneombelicale @SorgenteSalute

Una mamma americana colpita da neurite ottica ritrova la vista grazie a un trattamento con cellule staminali.

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Di: Redazione

L’odissea medica di Julia Matsumoto’s è cominciata nell’ottobre 2010 quando, all’età di 31 anni, sono cominciati dei forti mal di testa. Poi, mano a mano che i mal di testa sembravano affievolirsi, Julia ha cominciato ad avere problemi alla vista: una visione sempre più complicata, sino alla cecità.

I medici le diagnosticarono una neurite ottica, una patologia autoimmune che colpisce i nervi che collegano occhi e cervello.

Il dottore Larry Geisse, l’oftalmologo che l’ha presa in cura, le suggerisce di seguire una terapia a base di steroidi. In effetti Julia grazie alla terapia riacquista la vista ma il dosaggio necessario per ottenere questo risultato le provoca pesanti effetti collaterali. “Ho cominciato a ingrassare, prendendo oltre 45 chili in soli tre mesi” racconta Julia alle telecamere della CBS che l’hanno intervistata. All’aumento di peso si sommano danni agli organi e alle articolazioni: “Ero arrivata a un punto in cui non ero più in grado di camminare, non potevo godermi la vita” racconta Julia, che, in accordo con il suo medico, decide di sospendere la terapia.

“Ho detto a mia figlia che mi sarei sempre ricordata di lei, del suo aspetto, e che avrebbe dovuto descrivermi il suo vestito del ballo o il suo abito da sposa. “E’ stato molto difficile, ma era la scelta migliore per me in quel momento, perché stavo lentamente morendo a causa delle medicine.”.

Quando il dottor Geisse venne a sapere del dottor Mark Berman, un chirurgo estetico di Beverly Hills che stava testando l’impiego di cellule staminali in nuovi trattamenti, suggerì il trattamento a Julia, che accettò di sottoporvisi.

Julia Matsumoto si è sottoposta al primo trattamento nel novembre 2011. Prima di tutto la donna è stata sottoposta a liposuzione poi le cellule staminali presenti nel grasso sono state separate e infuse in Julia per via intravenosa. Tre o quattro giorni dopo la prima infusione Julia ha ricominciato a vedere: “ora posso camminare da sola” racconta. “Grazie alle cellule staminali possiamo mantenere la sua capacità di vedere ed abbandonare completamente la terapia con gli steroidi.” ha detto il dottore Geisse. Per mantenere i risultati ottenuti, Julia si deve sottoporre a nuove infusioni ogni due mesi, ma entrambi i dottori hanno accettato di seguirla gratuitamente. Questo tipo di terapie con cellule staminali, in America, sono sperimentali e non approvate dall’FDA, si precisa nel servizio della CBS sul caso.

Ecco il servizio dell’emittente americana CBS che racconta la storia di Julia:
Per saperne di più, clicca qui e leggi l’articolo relativo sul sito della CBS.


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