ROMA – Se in inverno vi capita spesso di sentirvi tristi senza apparente motivo, non pensate subito al peggio. Potrebbe essere infatti “Winter blues”, malinconia d’inverno, una forma di tristezza che ci portiamo dietro perché la luce naturale è troppo fioca, fa buio presto e le giornate sono spesso fitte di impegni soprattutto una volta trascorso il Natale e si è spenta l’aria di festa.
Il National Institutes of Health degli Stati Uniti ha studiato il fenomeno e le forme di depressione più gravi correlate come la sindrome affettiva stagionale, per circa trent’anni.
Il Dottor Matthew Rudolfer spiega nel focus dedicato all’argomento dall’istituto americano che il “Winter blues è un termine generale e non una diagnosi medica. Spesso è legato a qualcosa di specifico e di solito ha una breve durata”. ”Diversa è la sindrome affettiva stagionale – prosegue Rudolfer – perché inferisce con le azioni quotidiane per un periodo lungo di tempo”.
Questa sindrome infatti si presenta ogni anno puntualissima e generalmente va via mesi dopo, con l’arrivo della primavera e dell’estate. I “sintomi” sono di carattere psicologico: ci si sente infatti inutili, demoralizzati e irritabili, spesso si perde interesse anche per gli hobbies e le passioni.
”Qualcuno la definisce come una sorta di ibernazione- chiarisce l’esperto-chi soffre di sindrome affettiva stagionale ha generalmente poche energie, dorme troppo e mette su peso. Desidera insistentemente carboidrati, come torte, biscotti e dolciumi”. Senza trattamento il disturbo va via quando le giornate iniziano ad allungarsi: è proprio la mancanza di luce che, infatti, influisce negativamente sul nostro orologio biologico, il cosiddetto ritmo circardiano della durata di 24 ore che regola alcuni equilibri importanti come quello sonno- veglia.
Per combatterlo si utilizza la cosiddetta terapia della luce, che consiste nel sedersi 30 minuti o più al mattino davanti a lampade che producono luce più forte di quella che illumina casa. Nel 70% dei casi questa terapia ha funzionato dopo poche settimane, ma bisogna esser costanti e praticarla ogni giorno fino alla primavera. Se non funziona- spiegano gli esperti- si può fare ricorso agli antidepressivi, per esempio quelli a base di bupropione. Aiuta anche la terapia cognitivo comportamentale, una delle più diffuse forme di psicoterapia.
”Per la parte cognitiva lavoriamo sui pensieri negativi controproducenti, per quanto riguarda invece la parte comportamentale cerchiamo di coinvolgere i pazienti in nuove attività quando si sentono depressi, come mangiare con gli amici, fare una passeggiata, fare volontariato” spiega la dottoressa Kelly Rohan dell’Università del Vermont.
Il National Institutes of Health ha realizzato anche una sorta di decalogo per combattere la malinconia dell’inverno: prima regola andare a vedere un film, fare una passeggiata, poi uscire presto al mattino quando c’e’ il sole, trascorrere tempo con altre persone, mangiare cibi nutrienti ed essere pazienti, perché il disturbo andrà via gradualmente. Se poi si hanno pensieri suicidi meglio chiedere subito aiuto.