21 settembre, Italia.
Alessandro Sallusti potrebbe essere arrestato. A gridarlo è il Giornale, con un articolo di Feltri a tratti bizzarro, ma che fa un sunto della vicenda. Ve lo proponiamo:
“Vi racconto ciò che sta per accadere: il nostro direttore responsabile, Alessandro Sallusti, è sul punto di essere arrestato. Ha ucciso un persona, premeditando il delitto? Ha rapinato una banca? Ha violentato una bambina? Ha scritto un articolo contro Gesù o contro Maometto? Nossignori. Nel 2007, in quanto gerente di Libero, aveva la responsabilità oggettiva di quanto quel quotidiano pubblicava.
Poiché un dì vennero stampati sul medesimo foglio un pezzo e un commento su una vicenda giudiziaria, nei quali era citato un giudice tutelare, Giuseppe Cocilovo, questi, ritenendosi diffamato, sporse querela. Il commento in questione non era stato vergato da Sallusti, ma da un altro autore che lo aveva firmato con uno pseudonimo. Non importa. La legge considera responsabile di ogni riga storta (uscita sul giornale) il direttore. Il quale pertanto è stato processato a sua insaputa. Perché a sua insaputa? L’avvocato dell’azienda editoriale si era distratto e non aveva tutelato l’imputato. Che, in primo grado, fu condannato a una pena pecuniaria: 5 mila euro. Routine. si paga, di solito, e buonanotte. Incidenti di percorso. La sentenza però fu appellata dalla parte lesa. Trascorre un po’ di tempo e si celebra il processo di secondo grado, ancora senza l’avvocato di fiducia, assente ingiustificato: ha disertato l’aula per smemoratezza o altro, non si sa; lui non è più rintracciabile. Automaticamente, gli subentra un legale d’ufficio che forse non si prende molto a cuore la storia, cosicché il verdetto è micidiale”.
La sentenza si riferisce a un pezzo scritto su un caso di aborto da parte di una 13enne, che aveva ottenuto il permesso di agire autonomamente da parte del Tribunale di Torino, ma che poi ha avuto gravi psichiatrici. Nel pezzo in questione non erano fatti riferimenti espliciti a Cocilovo, che però ha ritenuto di essere stato comunque leso.
La Corte d’appello ha condannato Sallusti per diffamazione a mezzo stampa a un anno e due mesi di carcere senza condizionale. Adesso si aspetterà la sentenza della Cassazione.
Vittorio Nigrelli