Titolo originale: Star Wars: Episode VI - Return of the Jedi Durata: 134 minuti Genere: Fantascienza Nazionalità: Americana Regista: George Lucas Anno: 1983 Attori principali: Mark Hamill, Harrison Ford, Carrie Fisher, Billy Dee Williams, Alec Guinnes, Peter Mayhem, David Prowse
Sinossi L'incontro fra Luke e Darth Vader ha lasciato profonde ferite nell'animo del ragazzo. Scoprire che il padre non è morto ma in realtà ha preso le sembianze del peggiore nemico della resistenza ha creato non pochi dilemmi nei pensieri di Luke, che si appresta a tornare su Dagobah per terminare il suo allenamento da Jedi. Ma l'Impero non si è arreso e ha iniziato la costruzione di una nuova Morte Nera, ancora più potente della precedente e, se la costruzione verrà ultimata, l'arma distruttiva che metterà fine per sempre alla ribellione. Rimane un'unica speranza, un barlume di vittoria che però costringerà Luke al confronto definitivo col padre e lo porterà a scoprire cosa sulla sua famiglia che nemmeno lui avrebbe potuto immaginare.
Impressioni Ero stato avvertito che questo Episodio VI sarebbe stato qualitativamente inferiore al precedente, che per ora rimane sull'Olimpo per quanto riguarda questa prima trilogia, ma alla fine devo ammettere che mi è piaciuto, seppur più "bambinesco" ( non me ne vogliate, ho trovato solo questo come termine azzeccato). La storia si muove bene, senza intoppi e riprendendo proprio da dove si era interrotta. Lando e Chewbecca sono tornati su Tatooine per salvare Han dalle grinfie di Jabba The Hutt, ma a quanto pare si sono perse le loro tracce. A quel punto anche Luke decide, assieme a Leila, di recarsi sul suo pianeta natale e capire cosa è accaduto. Fin dal principio si nota chiaramente un ammorbidimento dei toni, molto più epici in Episodio V, ma non tanto da rovinare la visione. Tutta questa prima parte è ben fatta e trasmette eroismo a pacchi (mitica la scena nel deserto, che rimanda ai vecchi film sui pirati).
Devo invece ammettere che la parte seguente, con Luke che fa ritorno da Yoda per mantenere la promessa fatta, mi ha vagamente deluso. Non che non mi sia piaciuta, solo l'ho trovata troppo breve e veloce. In fondo si parla di Yoda, forse il più grande cavaliere Jedi, e credo avesse meritato una morte più onorevole. Ma questa rimane una mia personale impressione, e probabilmente lo stesso Lucas è stato costretto per motivi di tempo a renderla più veloce. Ci sono rimasto altrettanto male quando ho scoperto, cioè all'inizio, che l'Impero stava costruendo una nuova Morte Nera: ok, mi può stare bene, ma già una gli era stata distrutta, non era meglio tentare un'altra via? È vero anche che tutto fa parte di un macchinoso piano da parte dell'Imperatore per mettere fine alla resistenza e portare Luke al lato oscuro, ma rimane lo stesso una ripetizione che secondo me poteva essere evitata.
Nel complesso il film si regge bene, come ho detto non arriva ai livelli del precedente ma si assesta comunque ben al di sopra della media, complice anche una serie di eventi aperti nei capitoli prima che ora trovano una degna chiusura. La delusione più grossa, però, è proprio quell'Han Solo che tanto avevo amato in Episodio IV: lui, che parte alla grande, strafottente, cazzaro, con le palle che macinano pietre da quanto sono quadrate, è diventato, man mano, una specie di bravo ragazzo, finendo pure per ammettere che si sarebbe tirato indietro nel caso Leila si fosse innamorata di Luke. Eh no, non mi sta bene! Uno come lui, un personaggio del suo calibro, avrebbe dovuto prendere, fare il diavolo a quattro e promettere di spaccare la faccia al ragazzotto pur di tenersi la bella. E invece che fa? Rimane lì, con la faccetta da cagnolino bastonato e si lecca le ferite… Mi dispiace dirlo ma Lucas ha sbagliato di grosso in questo caso, tradendo quello che era forse (a mio avviso) il personaggio partito meglio…
Ma non voglio gettare fango su un film che, ora posso dirlo, merita tutto il successo ottenuto e ora posso anche dire che comprendo da dove nasca la passione, l'amore a volte, che i fan dimostrano verso questa saga. Anche in questo caso è ammirabile la cura nei dettagli, come le decine di razze diverse che si possono vedere nel palazzo di Jabba, o gli Ewoks, piccoli orsacchiotti che tentano di combattere l'Impero con sassi e lance costruite con pietre e rami. Ecco, proprio gli Ewoks sono quelli che ho maggiormente apprezzato sotto il punto di vista strutturale. La loro civiltà è resa alla perfezione, organizzata come un popolo elfico e basata su principi semplici. Mi devo ancora spiegare perché si mettano ad adorare D-3BO, ma in fondo poco importa. Ecco questo è un lato dell'intera saga che ho, seppur con lentezza, imparato a comprendere: a volte pare le cose avvengano così, senza un particolare perché. Ma servono a portare avanti una situazione, un sentimento, quindi vanno bene così e dopo un po’ non ci si fa più caso.
Per concludere posso dire che il film in se è godibile, con quale picco di esaltazione ma nulla che si avvicini al precedente. Le musiche fanno, come al solito, il loro dovere, contribuendo a creare un bel comparto sonoro (ormai ho eletto Williams sul podio dei migliori compositori al mondo). Ma il meglio lo danno tutte e tre le pellicole assieme, la trilogia nella sua interezza è qualcosa di epico, è potente, è fantasy ma anche fantascienza, senza dimenticare le escursion nel mondo del western e del pulp. Difficilmente ho potuto trovare tante suggestioni in una volta sola e anche se in alcuni passaggi la visione mi ha portato a vedere le cose un po’ scontate, devo ammettere che decidere di colmare la mia enorme lacuna si è dimostrata una scelta davvero eccellente. Ora mi aspettano gli altri episodi, I, II e III, e stando a quello che ho sentito in giro ho paura che avrò qualche delusione. Ma non voglio partire prevenuto, ne tantomeno dare contro a qualcosa che ancora non conosco. Quindi ci vediamo fra una settimana con Episodio I, La minaccia Fantasma. See you soon.
E vissero tutti felici e contenti...