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Che si tratti di gara per niente "Barbarians style"- non solo onorifica anzi molto sentita anche sul piano emotivo, s'è visto molto presto: attorno al 20' è partita una bella scazzottata collettiva. Gran partita godibile per il resto, densa di scontri e molto equilibrata per larghi tratti. I Blues marcano due mete fotocopia all'inizio dei due tempi - calcio alto, presa difettosa al volo dei backs avversari, qualche rimbalzo fortunato e palla in mano all'attaccante che ci crede di più e schiaccia. In mezzo Darius Boyd (nella foto) del Queensland (uno attualmente panchinato dal suo club Penrith), marca due mete, la prima delle quali in superiorità numerica, grazie alle quali i suoi chiudono il primo tempo avanti 12-4. Vista da occhi profani, i Maroons attaccano muovendo di più la palla con offload e passaggi alla mano, rispetto al NSW che cerca di più lo sfondamento dritto per dritto, concitate fasi finali a parte.
A inizio della seconda parte arriva la seconda meta fotocopia dei Blues e il vantaggio si riduce a 12-10. A quel punto la partita stalla nel massimo equilibrio, un episodio potrebbe farla pendere da una parte o dall'altra. I Maroons appaiono più in controllo: la prima mini-svolta è una cattiva decisione dei Blues, provano a piazzare una punizione centrale dalla lunga distanza invece di guadagnar metri (l'opzione rimessa laterale è molto più agevole che nello Union: è no contest), ma falliscono il calcio.
La svolta vera arriva nel finale, ed è la scusa per cui scriviamo questo post in un blog che solo occasionalmente si occupa di "altri ovali": sapete, dato il livello dell'informazione rugbistica media disponibile, ci illudiamo di far cosa gradita a due o tre, nell'essere "didattico-didascalici" quando possiamo.
Succede che a meno di 10 minuti dalla fine, Queensland renda pan per focaccia ai Blues: calcio alto (alla sesta fase è prassi, in ogni caso si perderebbe il possesso), presa fallita dei difensori Blues sulla linea di meta, ovale che arriva casualmente in mano a Greg Inglish, meta. Vista al replay è un bel caso di scuola regolamentare sia Union che League.
Dunque, l'attaccante perde il controllo dell'ovale mentre scende verso terra, poi si getta sulla palla persa e la schiaccia; ma è il piede di un difensore che fa schizzar via la palla dalle sue mani. Il TMO decide che la meta è buona: non è passaggio in avanti, calciare la palla dalle mani di un avversario è anti-gioco deliberato, per cui è regola del vantaggio sulla schiacciata a terra successiva. I Blues recriminano che il piede era lì per caso ed è stato urtato dall'attaccante mentre questi si abbassava.
Gustosissimo, e dedicato a quelli che "l'arbitro non si discute, mai", il siparietto successivo: Paul Gallen il capitano del NSW, dopo la decisione del Tmo va dall'arbitro con la faccia alterata e gli fa, ma che biiip di decisione è?" ("How the hell is that a try?"), e mentre questo gli spiega, insiste: ma fa sul serio? Ha capito o no che stiamo giocando lo State of Origin? ("Sir, are you for real? This is a state of origin game ") e conclude, tutto questo è ridicolo ("This is ridiculous where this is getting").
Certo che 'sto League è gradevole, anche se oggettivamente della partita a scacchi ha ben poco. Però ha meno pause: un tempo di questa partita ha occupato meno di 50 minuti effettivi, il che per una pausa pranzo è ideale.
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