Nonostante le promesse dell’Uomo Forte dell’Ast che sembrerebbe abbia garantito il puntuale pagamento degli stipendi ai lavoratori dell’Azienda (e che, per motivi personali sembra neanche più mettere piede in Azienda), il 27 è passato e di paghe non si parla neppure… Pare che la Società non tenga in cassa neanche un euro bucato e che sia in attesa di riscuotere da diverse fonti per onorare i propri impegni….
Il mese scorso, come da noi annunciato, sono stati alcuni volenterosi Sindaci a togliere le castagne dal fuoco alla Società che, seppure in “leggero” ritardo, ha potuto erogare gli stipendi al Personale….
Questo mese, in attesa della rimessa di una tranche di contributi che dovrebbe giungere (bilancio permettendo) dall’Amministrazione Regionale, sembrerebbe che l’Ast si vorrebbe affidare ai vecchietti per uscire dalla crisi di liquidità. Intendiamoci bene, non è che l’Azienda promuoverà una colletta fra i nonnini per fare cassa anche perché anche loro non è che se la passino tanto bene con le misere pensioni erogate dagli Enti Previdenziali… Si tratterebbe, pertanto, di sollecitare il saldo delle fatture emesse dall’Ast per il rilascio degli abbonamenti gratuiti agli anziani a basso reddito che, grazie ad una legge regionale vengono finanziati dall’Amministrazione Regionale.
Sono finiti i bei tempi in cui l’Ast sembrava essere, se non proprio una banca super capitalizzata, almeno una sorta di “bancomat” che sfornava soldi a una velocità incredibile… Adesso l’Azienda sembra aver subito un’incredibile metamorfosi diventando, di fatto, una Società di “recupero crediti” che però, non sempre e non subito, riesce ad assolvere all’impervio compito….
Bei tempi erano quelli in cui l’Azienda, per incapacità o lassismo, riusciva a far andare in prescrizione determinati crediti, generalmente nei confronti di Comuni inadempienti senza incorrere in gravi crisi di liquidità e ricorrendo ai falsi in bilancio per camuffare la propria ignavia e far credere che crediti assolutamente inesigibili figurassero, invece, quali crediti vantati nei confronti di terzi.
Giova, a tal proposito, ricordare quella che sembra una barzelletta berlusconiana o, a scelta, sui carabinieri: Tanti e tanti anni fa, un Direttore Ast di Messina, stanco della solita routine, provò a darsi al cinema improvvisandosi “produttore cinematografico” con scarsa fortuna e con soldi, però dell’Azienda Siciliana Trasporti. Naturalmente, la “distrazione dei fondi” gli costò il posto ma l’Azienda non riuscì mai, anche per non aver seguito attentamente la vicenda giudiziaria, a recuperare la non indifferente cifra di circa un miliardo delle vecchie lire che però continua da lunghissimi anni a riportare in bilancio quale credito vantato nei confronti del proprio dirigente infedele. Ancora nel bilancio consuntivo del 2008, approvato dal Consiglio di Sorveglianza il 30 Giugno 2009 (se non pure nei bilanci successivi), è possibile leggere, ad esempio, fra i “Crediti esigibili entro l’anno”, la voce: Credito verso Dr. Raimondo, € 556.900, appena mitigata da un’altra voce “riparatrice” e, cioè, Fondo rischi su crediti, € 556.900 ben coscienti, i dirigenti della Società che quell’importo è irrimediabilmente perduto perché assolutamente inesigibile in quanto prescritto per colpa, presumiamo, di qualche Ufficio aziendale inadempiente.
Insomma, per farla breve, almeno i Sindaci più o meno dediti allo sport e dall’età media di una cinquantina di anni sono riusciti a far attendere i lavoratori dell’Ast per una quindicina di giorni prima che questi riuscissero ad incamerare lo stipendio di Aprile…. Adesso, che i lavoratori Ast debbono fare affidamento a vecchietti pieni di acciacchi e notoriamente lenti nei movimenti, quanto dovranno attendere prima di incassare le paghe di Maggio?
Auguriamoci che l’Ast reperisca in maniera diversa le risorse necessarie e che i lavoratori Ast non debbano più, come è successo il mese scorso, recarsi al “muro del pianto” ospitato dal gruppo “Lavoratori dell’Ast” su Facebook e piangere a dirotto per la loro dabbenaggine e la loro impotenza che si concretizza nel non voler dare forza al nostro combattivo Sindacato Dipendenti Ast e nel continuare a seguire i pifferai delle altre sigle che li conducono fatalmente verso il baratro….
Condividi su Facebook.