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Non sono mai stato tenero con l'ex comico genovese e con chiunque cavalchi la protesta con movimenti populisti e propagandando fesserie come se fossero verità evangeliche, come i passati post dimostrano ampiamente, ma questa volta non si può di certo gettar la croce sulle spalle di Grillo solo perché ha detto una ovvietà: non basta, ed è inutile, condannare gli attentati compiuti contro Equitalia, bisogna chi di dovere cerchi di capire perché l'ente di riscossione delle imposte è diventato il bersaglio preferito delle lettere bomba inviate da chissà quale gruppo eversivo (a scoprirlo si spera saranno gli investigatori).
Ma pare che gli inquilini delle auguste stanze dei palazzi del potere non siano nemmeno lontanamente avvertiti di quale fama Equitalia si sia guadagnata tra i cittadini, grazie al suo modo di operare, che assomiglia più a quello dei picchiatori incaricati di riscuotere gli interessi da parte di qualche usuraio, più che a un ente pubblico incaricato di incassare i tributi, gestendo tra l'altro la sua missione in modo molto diverso se ha a che fare con un comune cittadino o con un grande e potente debitore, diventando implacabile e spietato contro il primo, anche per importi irrisori e inaspettatamente tenero e accondiscendente con il secondo, al quale concede sconti, dilazioni e facilitazioni di pagamento impensabili (ultimo il caso della multinazionale tedesca Bosch, invitata a estinguere il debito di 1,1 miliardi di euro col fisco italiano versando appena 300 milioni).
Sarebbe dunque opportuno che i politici che hanno ancora un minimo di responsabilità e di credibilità cercassero di andare oltre alle solite dichiarazioni di condanna degli attentati e alla esacrazione dell'ex comico genovese, che almeno al contrario di loro conosce le condizioni in cui versano milioni di italiani, ormai vicinissimi alla soglia di povertà, e qual'è la loro opinione su Equitalia, non fosse altro per non lasciare altra spazio di manovra a Grillo, che rischia in questi momenti di diventare sempre più popolare.
Ma quali sono i politici che ancora hanno conservato un briciolo di credibilità? Una domanda alla quale è difficilissimo rispondere e pone un inquietante dubbio su cosa accadrà quando si tornerà a votare, ammesso che ci facciano ancora votare in futuro, quando i partiti politici ritorneranno a chiedere il sostegno elettorale ai cittadini mostrando le solite facce e usando i soliti discorsi, ormai usurati e fuori dal tempo.
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