Vedo che l'Imperatore Bannato è stato capace (finalmente!) di trovare gli scheletri nell'armadio di Stefano Rodotà. Era ora che qualcuno lo mettesse a posto, questo tizio che predica bene e razzola male!
Dunque, Stefano Rodotà il Moralista ha "raccomandato" la figlia Maria Laura, e le ha così consentito di "intraprendere" la carriera di giornalista.
Dove nasce la notizia? Fonti ineccepibili e disinteressate: nasce da Grillo. Lo stesso Grillo che aveva appoggiato la candidatura di Rodotà a Presidente della Repubblica, salvo cambiare idea in corso d'opera. Grillo non dice molto, lancia solo il sassolino nello stagno.
Ma la notiziona viene prontamente ripresa da un giornalista aspirante al Premio Pulitzer: tale Paolo Bracalini, giornalista di punta di quel Geniale che ha brevettato il "metodo Boffo". Insomma, Bracalini fa lo sgub. Con una non-notizia che risale a Maria Laura Rodotà ventenne. E pochè Maria Laura (che mi onora della sua "amicizia" su facebook) è nata nel '61, lo sgub riguarderebbe un episodio del 1981. Sono passati, a occhio, 32 anni. Quanto basta per far cadere in prescrizione quasi tutti i "reati", con la sola eccezione - forse - di strage con l'aggravante delle motivazioni razziali.
Ma a Paolo Bracallini non la si fa, e denuncia: "il moralizzatore Stefano Rodotà RACCOMANDA la figlia a a Claudio Sabelli Fioretti (allora a Panorama), e così Maria Laura iniziò una brillante carriera giornalistica".
Come è d'uso nel "Metodo Boffo", Bracalini non scende in dettagli. I dettagli sono pericolosi. Spesso il "Metodo Boffo" si è infranto sui dettagli. Dunque, Bracalini non spiega alcune cose, quindi gliele mettiamo in fila. A beneficio suo, e di qualche imbecille anonimo che ha scoperto con ben 31 anni di ritardo questo misfatto:
-1) Quando "Stefano Rodotà "Raccomanda" (leggi "Impone") la figlia a Panorama, e in particolare a Claudio Sabelli Fioretti, per "farle iniziare la carriera giornalistica", in effetti segnala la figlia a Sabelli Fioretti per uno stage (di quelli dove si imparano i rudimenti del mestiere, "aggratis"), e poi il tempo, galantuomo, dirà se la ragazza ha la stoffa per andare avanti, e come.
-2) Quando cioè avviene, Il Prode Bracalini non dice. Lo diciamo noi: nei primissimi anni ottanta, quando Stefano Rodotà non era garante di alcunchè, nessuno lo conosceva, ed era semplicemente un deputato alla prima legislatura, eletto come indipendente nel PCI.
-3) A quel tempo Panorama non era né in area De Benedetti, né in area Berlusconi, ma semplicemente in area Mondadori-Formentoni: cognomi della borghesia lombarda, che non usa cavalcare in Piazza San Pietro a fianco dei cosacchi. Famiglie nelle quali un giovane e sconosciuto peone, per giunta comunista, non dovrebbe avere grande influenza. E la posizione di "stagista aggratis" non pensiamo rientrasse nell'agenda delle cose importanti delle si occupavano le famiglie Mondadori-Formenton.
-4) La ragazza doveva essere abbastanza sveglia, a giudicare dai successivi sviluppi della sua carriera.
-5) Il Prode Bracalini ci informa poi che Maria Laura "...si trasferisce per conto del settimanale [Panorama] a Washington, dove svolge il ruolo di corrispondente anche per l'Unità e Italia Radio. Tornata in Italia, entra nella redazione dell'Espresso allora diretto da Claudio Rinaldi, andando poi a scrivere per la Stampa con Gianni Riotta e Marcello Sorgi. Successivamente dirige il settimanale di attualità Amica. Attualmente è editorialista del Corriere della Sera..."
-6) E' troppo arduo, per Bracalini e per i suoi epigoni, capire che se da New York manda corrispondenze per Panorama, ma anche per l'Unità, e per Italia Radio, sta semplicemente facendo il rischioso (economicamente parlando) lavoro di free-lance? Sta li a spese sue, scrive dei pezzi, li manda, se agli editori piacciono sono pubblicati, se non piacciono non sono pubblicati. E' difficile, da capire?
-7) Ma Maria Laura è talmente una "scadente di successo" (insomma, una raccomandata dell'81), che scrive praticamente per direttori, testate, editori di grande nome e diverso colore, e spesso di colore non rosso:
"...tornata in Italia, entra nella redazione dell'Espresso allora diretto da Claudio Rinaldi, andando poi a scrivere per la Stampa con Gianni Riotta e Marcello Sorgi. Successivamente dirige il settimanale di attualità Amica. Attualmente è editorialista del Corriere della Sera...". Riepiloghiamo? Mondadori-Formenton, De Benedetti, Fiat, Rizzoli-Corsera...
Tutto frutto di quell'incarico "aggratis" come stagista, frutto delle (pre)potenti pressioni di uno sconosciuto peone del PCI? Avanziamo un'ipotesi alternativa, anche se assurda: e se fosse anche brava?
-8) Questa squallida storia di "nepotismo" è di tale gravità che la stessa Maria Laura Rodotà la tira furoi in un'intervista che di recente le ha rilasciato lo stesso Claudio Sabelli Fioretti. E lo stesso Bracalini è così "intelligente" che mette un brano di questa intervista fra le prove a carico:
"...Non sono voci o illazioni. Ma quello che emerge in un'intervista che Maria Laura Rodotà rilasciò al collega Sabelli Fioretti. «È un orrendo incrocio di collaborazioni, di amicizie, di assunzioni», disse lui scherzando. «Non per mettere in difficoltà quel sant'uomo del garante, mio padre, ma è un dato di fatto che mio padre mi raccomandò per fare la stagista da te, e tu hai accettato la sua raccomandazione», rispose lei, aggiungendo: «Però tu mi hai fatto fare una vita di inferno, mi hai sfruttata per sei mesi».
Dunque, l'episodio di nepotismo di cui si è macchiato Stefano Rodotà sembra essere consistito nella richiesta di uno stage aggratis di sei mesi, 31 anni fa...
Tafanus
P.S.1 - Forse la prossima volta il mitico "Imperatore" e i suoi estimatori, prima di attaccarsi a minchiate del Geniale vecchie di 4 mesi, e riferite a "fatti" di 31 anni fa, farebbero bene a documentarsi, e a pararsi il culo.
P.S.2 - Chi sia questo novello Scopritore di Calzini Turchesi, Paolo Bracalini, è diffiicile sapere (Wikipedia non lo degna di una riga). Però si può "intuire" il personaggio dal sommario dei suoi articoli, che trovate [QUI]:
Ognuno fi faccia un'opinione.
APPENDICE - "...Nemico decennale della famiglia Rodotà è invece Antonio Ricci. capo di "Striscia la notizia". Con Rodotà figlia Ricci si è azzuffato per la storia del velinismo e «il corpo delle donne» offeso da Striscia (...la Rodotà ha lavorato in settimanali con glutei e seni in copertina, le ha rinfacciato Ricci)..."
Bene ha fatto Antonio Ricci a cantargliela, a quei giornali (ci saranno dentro anche "Panorama" e "CHI" del suo padrone?) che abusano spesso di copertine in stile porno-soft?...
Antonio Ricci, il Censore. L'inventore di una trasmissione il cui successo (in discesa), più che alle "notizie" (che passano solo si striscio) è legato alla trilogia "Tette-Cosce-Culi"...