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Stéphane Hessel – Indignatevi!

Creato il 18 aprile 2011 da Ilsegnocheresta By Loretta Dalola

Uno slogan, una tautologia, quella che sottende il pensiero espresso in “Indignatevi!un pamphlet liberatorio e corrosivo di Stéphane Hessel, novantatreenne combattivo che ha conquistato con questo testo migliaia di lettori. Stéphane Hessel,  ospite di Fabio Fazio a Chetempochefa, mette a frutto l’esperienza di una vita spesa con impegno, prima nella Resistenza francese e successivamente come diplomatico, sempre in prima linea nella difesa dei diritti.  “Il mio augurio a tutti voi, a ciascuno di voi, è che abbiate un motivo per indignarvi. È fondamentale. Quando qualcosa ci indigna come a me ha indignato il nazismo, allora diventiamo militanti, forti e impegnati. Abbracciamo un’evoluzione storica e il grande corso della storia continua grazie a ciascuno di noi.”

Il divario fra i ricchi e i poveri, gigantesco e sempre crescente, è il primo motivo di scandalo che Hessel accusa oggi, seguìto dalla mancata applicazione della Dichiarazione dei diritti dell’uomo, che seppure sia una dichiarazione senza efficacia giuridica, ha segnato una conquista importante, largamente disattesa. Poi aggiunge, “non basta pensare che l’indignazione possa supplire alla mancanza di un sistema politico, non basta perché oltre a quella bisogna anche impegnarsi e trovare soluzioni”.

Per uscire da questa tremenda crisi economica e di valori   è necesssario leggere libri che insegnino come esser individui e ritrovare la dimensione colllettiva.  Oggi più che mai  bisogna agire in

Stéphane Hessel – Indignatevi!
rete  e i giovani , anche grazie alle tecnologie, hanno la possibilità di creare reti estesissime che permettano loro di unire le forze e far nascere una società migliore, più vivibile, umanitaria e che tenga alto il rispetto dei diritti universali. Perché questo testo, che è  l’unico ad essere considerato universale,  si rivolge universalmente a tutti i popoli che reclamamno questi diritti. Dobbiamo sforzarci per alimentare questi principi affinché non vengano calpestati.  E’ necessario rifiutare la violenza, sempre, ma oggi è indispensabile   “una vera e propria insurrezione pacifica contro i mass media, che ai nostri giovani come unico orizzonte propongono il consumismo di massa, il disprezzo dei più deboli e della cultura, l’amnesia generalizzata e la competizione a oltranza di tutti contro tutti”. Viviamo in una interconnettività come non era mai esistita. Ma in questo mondo, ci sono delle cose insopportabili. Per vederle, bisogna bene guardare, cercare.  ” Il peggiore degli atteggiamenti è l’indifferenza, dire “io non posso niente, me ne infischio”. Comportandovi così, perdete una delle componenti essenziali che ci fa essere uomini. Una delle componenti indispensabili: la facoltà di indignazione e l’impegno che ne è la diretta conseguenza”.

Poi c’è la questione mediorientale, il conflitto fra Israeliani e Palestinesi, che per Hessel è oggi motivo di grandissima inquietudine e indignazione. Dove sono i valori tramandati dalla Resistenza, dove la voglia di giustizia e di uguaglianza, dove la società del progresso per tutti? A ricordarci le cose che non vanno sono gli eventi di una quotidianità fatta di ingiustizie e di orrori come le guerre, le violenze, le stragi. Hessel parte da qui, per indicare a tutti quali sono i motivi per cui combattere e per cui tenere alta l’attenzione.
L’indignazione è il primo passo per un vero risveglio delle coscienze, e il grido di Hessel ce lo ricorda con fermezza e convinzione. “Sono convinto che il futuro appartiene alla non-violenza, alla conciliazione tra culture differenti. È per questa via che l’umanità dovrà affrontare con successo la sua prossima tappa”.
Lui stesso si è recato più volte, negli ultimi anni, a visitare la striscia di Gaza, e ne ha riportato a casa la testimonianza di una situazione due volte intollerabile: per le condizioni di vita imposte ai palestinesi e per la prevaricazione operata dall’esercito israeliano, rappresentante di un popolo dalla storia così segnata dalle angherie e dai soprusi.

Hessel affronta i mali della nos

Stéphane Hessel – Indignatevi!
tra epoca, domandandosi dove  sono i valori tramandati dalla storia? Sono questi gli obiettivi che devono essere perseguiti, questi valori sono sempre attuali, al contrario dei governi  che non lo sono, perché non sono all’altezza di quello che chiedono i popoli. Di questi principi e di questi valori, abbiamo oggi più che mai bisogno. “Dobbiamo badare tutti insieme che la nostra società resti una società di cui possiamo essere fieri: non questa società dei clandestini, delle espulsioni, dei sospetti al riguardo degli immigrati, non questa società dove si rimettono in discussione le pensioni, le conquiste della Sicurezza sociale, non questa società dove i media sono nelle mani dei benestanti, tutte cose che avremmo negato di garantire se fossimo stati i veri eredi del Consiglio Nazionale della Resistenz”a.

Resistere è creare e creare è resistere, due verbi che sottendono l’azione della  resistenza che deve avere come obiettivo quello della creazione di qualcosa di migliore e viceversa.  Hessel dunque provoca il risveglio delle nostre coscienze,  il risveglio del popolo, finora molto passivo, e ricorda alla sinistra che deve essere ribelle, umana e ottimista.   Questo  monito  deve trasformarsi in un vero manifesto che supera gli schieramenti politici e le divisioni ideologiche. La sinistra italiana  sarà capace di sfruttare i suggerimenti di  Hessel?


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