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Storia della camicia – il Novecento

Creato il 13 maggio 2014 da Kamiceria @Kamiceria

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L’evoluzione della storia della camicia non subisce rallentamenti nel corso del Novecento, attestandosi come capo essenziale per un abbigliamento maschile sempre più legato al lavoro.

Gran parte della popolazione si sposta dalle campagne alle città modificando inevitabilmente il lavoro, dall’agricoltura alla fabbrica, ma non il rango sociale. Nella storia della moda, grazie alla diffusione dei tessuti di cotone, importante a inizio secolo è l’avvento delle tonalità di colore che regalano alla camicia un aspetto quasi innovativo. Forte dello sviluppo della pubblicità come nuovo mezzo di comunicazione e della diffusione di modelli confortevoli e diversificati, la camicia assumerà negli anni nuovi connotati divulgativi e da accessorio dell’abbigliamento maschile, diverrà un capo autonomo e libero dalla giacca.

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Rudolph-Valentino

Camicia e cinema, western e moda americana

L’influenza americana arriva in Europa a metà degli anni Trenta, raccontando usi e impieghi lavorativi di una popolazione multietnica e variegata, priva di retaggi sociali dal passato ma influenzata dal ‘vecchio’ Mondo. Pantaloni e camicia diventano la ‘nuova’ uniforme portata nella giovane, nuova America dagli emigranti europei. La seconda guerra mondiale vede l’avvento della camicia militare americana: pratica, grazie a tasche, lacci e spalline, influenzerà la moda giovanile e sportiva dei decenni successivi. La camicia è protagonista anche della moda nel cinema, con l’avvento dei film western e delle camicie dei cow boys. Attratte dal mito americano, le nuove generazioni europee iniziano a portare la camicia con il collo aperto, ‘americanizzandosi’ e distinguendosi dal look da sera, con camicia bianca e colletto risvoltato, i ‘colletti bianchi’, la nuova classe sociale formata dal ceto piccolo borghese proveniente dal centro e meridione d’Italia, che inizia a lavorare in banca e nei ministeri.

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Camicia militare, dal nazionalismo al fascismo

In pieno Novecento, la camicia è ormai diffusa in tutti i ceti sociali, dalla piccola alla grande borghesia. Ma non farà parte solo della storia della moda, caratterizzando anche l’aspetto politico, dal nazionalismo con la camicia azzurra, al fascismo con le camicie nere, fino alla camicia bruna del nazionalsocialismo di Hitler. Insomma la camicia è stata la grande protagonista di una storia lunga diversi secoli, nel corso dei quali ha assunto molteplici forme, è stata realizzata in tessuti diversi, ha caratterizzato ceti sociali, impieghi lavorativi ed ha avuto anche un’importante valenza igienica.

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Secondo voi la camicia è un capo destinato ad evolversi ancora?

Quali forme, colori e rifiniture caratterizzeranno la camicia dei prossimi decenni?


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