In questi giorni non si può non pensare ad un animale domestico assolutamente innocuo: l’oca.
Durante la trasmissione della puntata di ‘Report’ sul maltrattamento delle oche, andata in onda domenica 2 novembre su Rai Tre, Moncler veniva accusato pesantemente sia per il costo eccessivo dei propri prodotti, realizzati in Est Europa, sia per l’atroce sofferenza causata alle oche utilizzate per raccogliere la piuma. Nei giorni successivi, il comunicato stampa di Moncler in cui l’azienda sostanzialmente “scarica il barile” sui fornitori. E’ comunque polemica: sulla rete con un fenomeno virale al negativo sull’immagine dell’azienda ed in borsa (con un forte calo dei titoli Moncler, che lunedì ha chiuso a - 4,88%, con una perdita di circa 140 milioni di capitale)…
In tutta sincerità sia io che Sissi abbiamo dei piumini Moncler. L’opinione pubblica è come al solito volubile e poco critica e così chi fino a ieri ci invidiava per aver speso un bel po’ per i nostri caldi e bei piumini, oggi nasconde l’invidia dietro l’atteggiamento animalista e al grido di “salviamo l’oca!” ci addita quasi come assassine di oche.
Noi vogliamo bene alle oche e ci piacciono l’energia ed i significati contenuti nella loro simbologia, ma finora abbiamo ignorato la produzione dei nostri piumini. D’altra parte mangiamo carne e pesce e beviamo latte, senza vergognarcene… ed oggi vi raccontiamo qualcosa sulle oche…
L’oca, anticamente, era molto venerata, simbolo solare, associato alla vita, alla creazione e alla rinascita.
L’oca rappresenta la fertilità femminile, la maternità e la vita domestica, il desiderio di “prendere il volo” e al contempo prendersi cura dei figli e del compagno.
Nella mitologia egizia, l’oca era adorata come un uccello sacro che aveva partecipato alla creazione di tutte le cose. L’oca fece l’uovo cosmico dal quale nacque il dio sole Ra che creò l’Universo. L’oca rappresentava l’anima del faraone: quando un nuovo sovrano saliva al trono, i cerimonieri liberavano quattro oche, per introdurre l’evento in questo mondo.
Nella mitologia greca, l’oca, espressione simbolica di vitalità, fertilità e forza, è associata ai miti di Apollo, Afrodite ed Hermes. Eros, Dio dell’amore, era in sella ad un’oca volante e Priapo era costantemente accompagnato dalle oche sacre.
Nell’antica Roma, l’oca era sacra alla dea Giunone; per questo motivo le oche vivevano libere sul Campidoglio, dove sorgeva il tempio dedicato alla dea. Lo schiamazzare delle oche segnalò ai Romani l’imminente attacco dei Galli, che poté essere respinto; da quel momento le oche furono considerate le salvatrici di Roma, divenendo simbolo di vigilanza, attenzione e cautela.
Nella cultura indiana, l’oca, Hamsa in sanscrito, rappresenta la libertà e la purezza interiore, e al contempo la conoscenza e la forza vitale. “Ham” indica l’espirazione, “sa” l’aspirazione, il ritorno della forza vitale alla sorgente cosmica. Nella Hamsa Upanisad, l’anima individuale ha il nome dell’oca emigra di esistenza in esistenza fino a quando non raggiunge la liberazione e non abbandona la ninfea del cuore, dove risiedono passioni e condizionamenti.
Nella cultura Cattolica evocava la compassione, in quanto l’oca non abbandona mai un suo simile ferito.
Esistono marchi premurosi verso tutti gli animali, che ci chiedono attenzione quando acquistiamo prodotti di origine animale, perché si può lavorare e realizzare prodotti belli e sani senza fare del male. Uno di questi è Filobio, che dell’oca ha fatto la propria mascotte: la sua immagine sui vestitini richiama la protezione e l’attenzione, contiene l’auspicio alla fertilità della vita e l’augurio per una crescita ed un’evoluzione radiosa, l’augurio, ancora, di “spiccare il volo”.
Un altro marchio di piumini, caldi, trendy e rispettuosi dell’ambiente e degli animali è l’italiano Save the Duck.
Infine se volete fare qualcosa più attivamente per salvare le oche, potete firmare la petizione dell’ENPA (Ente Italiano Protezione Animali).
Ancora non abbiamo deciso se bruciare il nostro Moncler perchè per colpa nostra sono state spennate due oche… però cerchiamo di analizzare i fatti in maniera critica, di informarci sul toxic fashion, di comprare solo cotone organico… mi sembra troppo facile sputare veleno contro un marchio luxury e continuare a comprare dalle grandi catene low-cost, quando è di poche settimane fa il docu-reality norvegese sulle condizioni di lavoro e di vita delle lavoratrici cambogiane di H&M. A volte sembra che dietro all’indignazione per questi fatti si celi un nondum matura est…
STORIA DI UN’OCA
Sissi World