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Storia lacrimevole di una frittata di Cipolle

Da Anginapectoris @anginapectoris

Poverello!,  gliene avevo dette di tutti i colori, ed aveva già resistito abbastanza al “ciclone Angie”, avrei dovuto aspettarmelo, anche se spesso il Paradiso ce lo guadagnamo su questa terra, ma non tutti c’hanno la vocazione dei martiri e non tutte fanno voto di castità,  ed è questo il mio caso.

Storia lacrimevole di una frittata di Cipolle
…il sottile filo che separa l’amicizia da un qualcosa di piu’ coinvolgente

Il sottile filo che separa l’amicizia da un qualcosa di piu’ coinvolgente è appunto la conoscenza in senso biblico, l’arare piacevolmente i campi dell’amore, perchè fare del sano sesso è come assaporare un buona parmigiana di melenzane, tanto più che ho sempre sostenuto che il famoso intingolo a base di melenzane, sia uno dei piatti erotici per eccellenza.
Non ho mai compreso perche’, pur essendo  la sottoscritta una donna interessante e piacente, è un plebiscito popolare, mi trovo sempre ad interagire con prototipi che,  una volta che mi hanno conosciuto, preferiscono restare in rapporti amichevoli con me e, a dirla tutta a me questa cosa non è che mi piaccia poi così tanto, ennò che non mi piace,  per cui il litigio con il giovanotto, nacque proprio a causa di una delle questioni più chiacchierate del mondo:

l’amicizia tra uomo e donna, che a mio modesto avviso puo’ esistere se i soggetti in questione provano repulsione fisica l’uno verso l’altra, (insomma si devono quasi schifare) e questo sicuramente non era il nostro caso.

La goccia che infine,  fece traboccare il vaso,  o per dirla in termini prettamente gastronomici: “la ciliegina sulla torta” fu il mio incriminato sms in cui gli scrivevo: Visto che di me ti interessa solo l’amicizia, ti dispiace se mi rimetto a caccia?

Storia lacrimevole di una frittata di Cipolle

...quando finalmente ho ottenuto risposta mi è stato comunicato in una maniera che definire alterata è limitante...

La risposta non tardò ad arrivare,  ed in seguito ad un ulteriore colloquio telefonico mi fu detto che i miei toni erano stati abbastanza irriguardosi, ed avrei potuto anche dirglielo in una maniera meno indelicata, ma talune questioni, una come me o l’affronta di petto o non le affronta proprio, e a me non era parso affatto sgarbato quel messaggio, anzi era bello diretto, senza tanti giri di parole, ma purtroppo due persone che c’hanno una certa attrazione di testa,  non è detto che si possano comprendere sul recondito significato delle parole, qualcuno ci ha scritto un Libro sulle Parole che volano ed è sempre lo stato emotivo che stai vivendo in quel momento che ne percepisce un significato diverso da quello che magari, tu, intendevi dargli e, fu così che la conversazione si chiuse in quel preciso momento, ma io prima come si dice a Napoli lancio la petrella e dopo nascondo la manella, e volevo in tutti i modi chiarire il concetto,quello che avevo voluto dire cercando di farglielo percepire in qualche modo, ma a lavà ‘a capa o’ ciuccio, pierdd tiemp, acqua e sapone, ed è sempre la solita saggezza popolare, infallibile, che ci viene incontro, ho infatti, ho provato svariate volte a chiamarlo, ma parlargli è stato impossibile, almeno per tutto il giorno, e quello successivo, quando finalmente ho ottenuto risposta mi è stato comunicato in una maniera che definire alterata è limitante,  che ero stata oltremodo invasiva, in quel momento mi son sentita un po’ come una terapia medica come dire una lavanda gastrica o meglio ancora un clistere,  che lui non era arrabbiato con me, ma incazzato, e che al momento non voleva ne piu’ parlarmi ne leggere miei ulteriori sms e che gli avevo fatto raggiungere l’apoteosi dell’estasi dell’incazzatura con il mio ultimo simpatico messaggio che era stato il seguente: Vuoi rispondere a quel cazzo di telefono o ti devo augurare un più consono utilizzo dello stesso per via rettale?

A me veniva da ridere, ma mi dispiaceva nello stesso momento, perché il tipetto, era simpatico, uno dei pochi che riusciva a tenermi testa, tifoso del grande Napoli, con una gran bella e sconvolgente voce, brizzolato, alto

Storia lacrimevole di una frittata di Cipolle

...tifoso del grande Napoli

non le solite 10 conserve della cirio,  un po piu’ piccolo di me, ma il gap generazionale non era tanto un dramma, in quanto tutti e due muniti di capa sciacqua, anzi a dirla tutta lui era il mio alterego al maschile ed io, il suo al femminile, e, quando infatti lo comunico’ al suo più caro amico disse: – Ho conosciuto una tipa che cazz, è la mia versione al femminile…e l’amico per incoraggiarlo gli rispose: – ah, allora staje Inguajato.

Insomma per farla breve dopo le mie scuse, che non sono servite a nulla, soprattutto considerato che avevo a che fare con un uomo del toro,  che diventa ancora più testardo ed ostinato quando incrocchia le corna, ho concluso la telefonata con il divieto assoluto da parte sua di richiamarlo e di messaggiarlo, e, che quando avrebbe avuto voglia di sentirmi mi avrebbe chiamato lui.

Per me il divieto ASSOLUTO di cercare una persona, di non poter comunicare con lei, soprattutto quando non riesco a togliermela dalla testa, è qualcosa di veramente letale,  per cui cercavo qualche modo per attirare la sua attenzione, sicura anche del fatto che se mi avesse incontrato, una paliata non me l’avrebbe risparmiata, e pensa e che ti pensa, cercavo di ricordare cosa la sua conoscenza mi aveva lasciato in regalo, e mi sono ricordata della sua affermazione: Faccio una frittata di cipolle eccezionale

Storia lacrimevole di una frittata di cipolle

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…Quando peli le cipolle non puoi fare a meno di piangere

Quando peli le cipolle non puoi fare a meno di piangere e, le lacrime sono in realtà un riflesso incondizionato. Il nostro occhio reagisce a stimoli esterni, difatti gli acidi sulfenici sono convertiti in particolari enzimi chiamati allinasi, rilasciati quando le cellule della cipolla vengono deteriorate dalla lama del coltello, è in questa maniera  l’allinasi, che nun è robba che si mangia, viene liberato come gas e provoca la pungente sensazione che molti di noi conoscono fin troppo bene. Il nostro organismo, dunque, lacrima di riflesso per diluire o lavar via la sostanza irritante.

Questa sostanza è percepita dalle terminazioni nervose presenti nella cornea degli occhi, che stimolano il nervo ciliare inviando fastidiosi segnali al nostro cervello, e così quest’ultimo interpreta il fastidio come un’irritazione dell’occhio, inviando a sua  volta segnali alle ghiandole lacrimali e provocando cosi’ un pianto a dirotto.

Di lui, oltre che le tante lacrime mi rimase una sua ricetta: quella della frittata di cipolle – Non è facile fare la frittata di cipolle – sosteneva- sembra facile ma non lo è.. e cosi’ mentre piangevo, essì, perchè avevo una gran voglia di piangere, sempre per colpa della mia irruenza, che spesso e volentieri, soprattutto nella mia interiazione coll’altro sesso il più delle volte, causa rotture irreparabili, ed era successo anche stavolta,  e lo stomaco che cominciava a borbottare, mentre le papille gustative si rianimavano inforcati un paio di occhiali da sole decisi di cimentarmi e di testare la famosa ricetta di Effe:

Frittata di cipolle di Effe

Ingredienti:
- 6 cipolle
- 7 uova
- gr 100 di pecorino romano
- gr 200 di parmigiano reggiano
- sale
- olio
- sugna

Esecuzione:
Affettavo cipolle, e, le lacrime, nonostante i coloratissimi occhiali da sole, scendevano copiose sul mio viso, riflesso incondizionato, ma il mio animo, reagiva malamente e non a causa della cipolla, il motivo era comunque gastronomico, ero in quelle condizioni per colpa e nu BaBBà, e mi dicevo che alla fine, pelare le cipolle diventava per me una sorta di terapia, una panacea per il mio cuore afflitto, soffritto e tormentato.

Una volta tagliuzzate le ho poi riposte in una pentola con un po’ d’acqua e, le ho fatte stufare, fino a quando non si sono appassite e l’acqua si è asciugata, dopo ho aggiunto un po’ d’olio e della sugna e le ho fatte insaporire, e raffreddare.

Storia lacrimevole di una frittata di Cipolle

...L'operazione successiva mi ha portato a battere le uova con l'ausilio di una piccola frusta...

L’operazione successiva mi ha portato a battere le uova con l’ausilio di una piccola frusta, non sado maso, ma di quelle che un tempo, quando non esistevano i micidiali ultramoderni robot per le donne in carriera che non possono trascorrere tanto tempo in cucina, erano funzionali e necessarie, una alla volta le uova venivano private dal loro  guscio mentre l’operazione successiva era quella di accartocciarlo violentemente nella mia mano, immaginando di avere al suo posto la sua capa, successivamente son passata alla fase di battitura, e l’ho fatto in una maniera alquanto violenta, e man mano che la mia rabbia aumentava, il mio bicipite ringraziava, e le gialle uova schiumavano ho aggiunto i formaggi, regolato di sale e per ultime le cipolle.

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Frittata Cotta

A questo punto ho messo a scaldare l’olio ed ho svuotato tutto il contenuto della zuppiera sul fondo della padella, facendo cuocere a fuoco moderato, quando la frittata ha raggiunto il suo punto di cottura, con l’ausilio di un grande coperchio un po piu’ largo della padella, l’ho rivoltata e ne ho continuato la cottura.

L’ho adagiata in un piatto da portata e proprio in quel momento è squillato il telefono…


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