Gli 850 mila euro versati da Berlusconi a Giampaolo Tarantini rappresentano secondo i Pm solo una goccia nel mare. Infatti gli inquirenti cercano altri pagamenti che potrebbero essere utilizzati al silenzio l’imprenditore , Tarantini, al centro dello scandalo delle escort di Bari.
E’ una storia torbida , come tutte quelle che vedono coinvolto il nostro Premier. I protagonisti di questa vicenda sono Tarantini, che ricattava Berlusconi, sua moglie Angela Devenuto e il faccendiere Valter Lavitola, direttore dell’Avanti.
Si verificano conti correnti , spese e movimenti effettuati nel corso dell’ultimo anno. E accertamenti saranno disposti anche su un altro aspetto della vicenda : la mancata tracciabilità delle somme erogate , rigorosamente in contanti , dal capo dell’esecutivo. Berlusconi potrebbe aver violato una norma sulle disposizioni anti riciclaggio.
Nei giorni scorsi è stato sentito come testimone dai magistrati Alfredo Pezzotti, fidatissimo collaboratore personale del presidente del Consiglio , lo stesso, secondo le intercettazioni, Lavitola si rivolge il 5 luglio per giungere a Palazzo Grazioli la scheda intestata ad un cittadino peruviano utilizzata da Berlusconi nella telefonata del 13 luglio.
Intanto Tarantini dopo due giorni è tornata a casa ai domiciliari. I Pm vorrebbero sentire il Premier sul ricatto, anche se ci sarà un braccio di ferro per la data. E la Procura vorrebbero ascoltare altri testimoni tra cui il presidente di Finmeccanica Pierfrancesco Guarguaglini , nell’ambito dei rapporti tra la società e Lavitola. Intanto quest’ultimo è stato sospeso dall’ordine dei giornalisti.
Tarantini e Lavitola, secondo i Pm, non ricattavano solo il premier , ma come intermediari avevano affari con i colossi della dell’industria italiana, da Finmeccanica a Eni. Ed è proprio in relazione con il colosso dell’industria italiana che potrebbe abbattersi su Tarantini una enorme bufera.
Secondo una ricostruzione fatta dalla Procura di Bari le escort che finivano a casa del premier , servivano all’imprenditore pugliese per entrare nei salotti dell’industria italiana e arrivare i big. C’è la possibilità che Tarantini e una dozzina di persone vengono accusati di associazione a delinquere al favoreggiamento della prostituzione. Agli atti ci sono dichiarazioni di escort che raccontano di cene a casa Berlusconi alla presenza dell’allora capo della Protezione civile, Guido Bertolaso. C’è la dichiarazione di Enrico Intini , che racconta di aver pagato 300 mila euro di consulenza a Tarantini e di essere stato ricevuto in pochi giorni da Bertolaso in persona che lo ha indirizzato a Finmeccanica e in particolare da Grossi.
Agli atti ci sono le intercettazioni imbarazzanti tra Tarantini e Berlusconi, cui quest’ultimo chiede di ricevere ancora nuove ragazze.