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Storica stangata alla tasse universitarie

Creato il 23 novembre 2011 da Oblioilblog @oblioilblog

Storica stangata alla tasse universitarie

Ha fatto clamore una sentenza del Tar della Lombardia contro le tasse dell’ateneo di Pavia. I giudici amministrativi hanno dato ragione all’Unione degli Universitari e ha condannato l’università a risarcire 1,7 milioni di tasse ingiustamente pagate dagli studenti.

La sentenza si basa su una legge del 1997 che prevede che il contributo posto a carico degli studenti non possa superare il 20% dei soldi ricevuti dallo Stato. A causa dei recenti tagli, il Fondo di finanziamento ordinario degli atenei è stato progressivamente depauperato. Le tasse avrebbero dovuto scendere, in realtà in alcuni casi sono state alzate per garantire il funzionamento delle strutture anche senza un cospicuo introito pubblico.

Secondo delle verifiche compite dalla Ragioneria Generale dello Stato, l’Ateneo di Pavia sforava il tetto dell’1,3%. La vittoria è storica e potrebbe portare ad una catena di ricorsi qualora le Università non si adegueranno.

Il coordinatore nazionale dell’Udu Michele Orezzi si felicita:

Il Tar ha sancito quello che noi ripetiamo da tempo: quel 20 per cento non è un parametri indicativo bensì vincolante, perché tutela il diritto allo studio. Questa sentenza è un enorme argine verso l’innalzamento selvaggio delle tasse universitarie che sta diventando il peggiore ostacolo sociale per accedere al mondo accademico.

Pavia è solo la punta dell’iceberg: secondo i dati del Miur sarebbero 33 gli atenei fuori legge. Le tasse illecitamente chieste quasi 220 milioni.

Il podio del rapporto più sproporzionato è composto dall’Università di Urbino (16,57% oltre il 20%), Bergamo (16,52%) e la Ca’ Foscari di Venezia (14%). La top tre delle Università che più hanno intascato illegalmente è formata dall’Ateneo di Milano (32 milioni), Bologna (28,9) e Torino (21,1).

L’Udu precisa:

I nostri ricorsi non sono mirati a mettere le università sul lastrico: il problema vero non siamo noi studenti ma il taglio delle risorse per le università. Uscirne è semplice. La soluzione non è minacciare di togliere i servizi a noi studenti in caso di nuovi ricorsi: è necessario un maggior investimento su scuola, università pubblica, ricerca libera e nel diritto allo studio chiedendo un impegno concreto e urgente al nuovo Governo e del ministro Profumo.

 

Fonti: Repubblica, TMN news


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