Sismografo
Sul numero di Maggio 2011 della rivista “Donna & Mamma” è stata pubblicata una intervista a Sebastiano e Rumi, una coppia italo-giapponese che vive a Tokyo con due bambini piccoli, Chiara Luna di 4 anni e Arthur di 2. La famiglia si trovava in Giappone l’11 marzo al momento del terremoto ed hanno raccontato cosa hanno provato in quei momenti. Sebastiano ricorda così quei terribili momenti: “Eravamo con i bambini in visita a Tokyo Disneyland, quando la terra ha cominciato a tremare. Poco prima ci eravamo separati: io e Chiara Luna facevamo la fila per entrare nella giostra di Biancaneve, mentre Rumi passeggiava con Arthur. S’è capito subito che non era uno dei soliti terremoti, frequenti ma innocui, che la situazione era grave. Per fortuna la bimba non si è spaventata. A scuola le avevano spiegato come comportarsi in questi casi. Ci siamo seduti a terra in attesa che tutto intorno a noi smettesse di ballare“. Rumi invece ricorda: “Sentavo a rimanere in piedi. Ho provato a chiamare Sebastiano col cellulare, ma le comunicazioni erano saltate. Ci siamo diretti verso la giostra, sperando di incontrarli lì, ma loro si erano incamminati verso l’uscita. Abbiamo impiegato 3 ore prima di ritrovarci tutti insieme“. Una volta insieme, si sono diretti verso il parcheggio, per tornare a casa, ma, ricorda Sebastiano, “la strada era bloccata. Abbiamo impiegato più di 9 ore per fare 30 chilometri“. In seguito, dopo l’allarme nucleare causato dalla centrale di Fukushima, hanno deciso di venire in vacanza in Italia, a Roma, dai genitori di Sebastiano: “Abbiamo riempito la valigia più grande con tutto quello che poteva servirci e abbiamo preso il treno per Osaka, per allontanarci dal rischio delle radiazioni e avvicinarci all’aeroporto, in attesa di un volo per l’Italia. E’ stato brutto dover partire in queste condizioni, ma quello che conta più di tutto è la sicurezza dei nostri figli“.