MILANO – Touil Abdelmajid, ventiduenne marocchino, è stato arrestato ieri nella provincia di Milano, con l’accusa di aver preso parte attiva nella pianificazione e nell’esecuzione della strage al museo Bardo di Tunisi (Tunisia). Durante l’attentato morirono ventiquattro persone, tra cui quattro italiani.
Touil Abdelmajid sarebbe stato arrestato su richiesta del Marocco, il quale avrebbe diffuso un mandato di cattura internazionale, accolto dall’Italia. Dopo la segnalazione del ventiduenne nella provincia di Milano, gli uomini della Digos, insieme ai Ros, hanno dato inizio alle ricerche, individuando Touil Abdelmajid in un appartamento di Gaggiano. Qui, il giovane presunto terrorista, veniva ospitato da sua madre e dai suoi fratelli, i quali risulterebbero essere entrati nel Paese in modo regolare e sarebbero estranei all’attentato di Tunisi.
Non appena si è appresa la notizia, sono iniziate le polemiche, per via del fatto che il ventiduenne marocchino sarebbe entrato in Italia con un barcone che giungeva dalla Tunisia. La Politica discute quindi oggi del controllo dell’immigrazione, anche in correlazione all’eventuale ingresso di terroristi. In particolare, Matteo Salvini della Lega Nord, ribadisce il punto di vista del suo partito: «E’ necessario sorvegliare le frontiere».
Alessia Malachiti