Alzi la mano chi non ha ceduto alla voglia di portarsi via saponcini e cuffiette per la doccia dalla camera d’albergo. Per ricordare un viaggio e/o per sfoggiare nel bagno di casa una vita da giramondo. Quale sia l’irresistibile e irrefrenabile desiderio di portarsi via qualcosa è argomento di un servizio del Tg2 che ci spiega che tecnicamente è un reato, di fatto è un furto, ma alla fine risulta semmai un piccolo strappo alle regole compreso dagli stessi albergatori. Il 98% degli Arsenio Lupin mette in valigia prodotti da bagno, in effetti i mini-kit per la cura del corpo sono lì per essere usati dal cliente durante la vacanza, ma la Federalberghi dichiara che sono messi apposta come “omaggio non dichiarato”. Lo strano è che spariscono anche apribottiglie, asciugamani, posacenere e ciabattine da camera. Più grave, ovviamente, è infilare in valigia un accappatoio. Non a caso, da quando gli albergatori hanno aggiunto i cartelli “se vi piace potrete comprarlo alla reception”, le sparizioni degli oggetti più costosi sono crollate.
Insomma il brivido della trasgressione nel segreto della stanza ci trasforma un po’ tutti in piccoli topi d’albergo. La faccenda cambia quando a sparire sono delle bombe atomiche!
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Voyager coerentemente con lo stile narrativo si è recato fino in Nevada, negli Stati Uniti, per scoprire la verità e tutto ciò che non ci è stato raccontato. ”Chi non a mai perso un oggetto, è successo a tutti ma c’è qualcosa che non si dovrebbe perdere, sono le 15 bombe atomiche che invece si sono perse e che sono ancora un pericolo” …
Un fungo atomico è un immagine che ci terrorizza, l’abbiamo vista tutti e ci mette ansia e paura, ebbene nel programma militare delle due super potenze, durante gli anni della guerra fredda, impegnati nella ricerca di un arma finale, in una corsa che aveva come scopo quello di mettere paura all’avversario per anni si sono costruite e sperimentate 70.000 armi nucleari. Poi per fortuna, h
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Sottomarini affondati con il loro pericoloso carico: siluri nucleari, bombe a doppia testata e missili nucleari. Aerei che per avarie o incidenti hanno sganciato bombe in mare prima di schiantarsi, tutti ordigni che giacciono inesplosi sul fondo del nostro mare. Armi mortali che venivano trasportate per essere pronte in caso di attacco dell’una o dell’altra potenza nemica ma che durante i trasferimenti hanno subito una variante imprevista dal programma militare. Una storia passata che potrebbe diventare attuale da un momento all’altro perché, di fatto, nessuno ha potuto bloccare il nucleo contenente la materia prima l’uranio; una minima quantità di uranio consente di produrre un’elevata quantità di energia.
Nel corso degli ultimi anni l’obiettivo eliminazione delle armi nucleari inesplose è stato totalmente tralasciato e occorrerà una reale svolta politica e un maggior sforzo intellettuale per raggiunger la nostra totale sicurezza. Una sfida per l’attuale e futura generazione di leader, una prova della loro maturità. A meno che non vogliamo considerarlo anche questo un “omaggio non dichiarato”…