Un gruppo di ricercatori del Centre for Applied Psychology, presso l’University of Canberra, in Australia, ha appena pubblicato uno studio in cui mostra come metodi di insegnamento interattivo e che coinvolgono non solo la memoria visiva e auditiva ma anche quella cinestesica e spaziale aumenta in modo significativo le performance degli studenti. Questo non significa sottoporre i propri alunni a prove fisiche, come forse qualcuno sarebbe pure tentato di fare, ma usare strategie che implichino un’azione concreta. Certo non è una novità il fatto che l’azione favorisca l’apprendimento e che per esempio fare una cosa non è come osservarla e basta. L’idea originale è applicare questi concetti allo studio di materie come la neuroanatomia: come fare a memorizzare in modo efficace i nomi e la localizzazione delle aree corticali del cervello? Con una cuffia per la doccia.
Materiali:
- Studenti
- Mappa del cervello

-Cuffia per la doccia
Gli scienziati australiani hanno condotto questo esperimento su un gruppo di studenti volontari al primo anno di psicologia e alle prese con lo studio appunto della neuroanatomia. Usando un gruppo di controllo e uno sperimentale hanno sottoposto i ragazzi a un training di apprendimento basato su due diverse strategie. Nella prima veniva proposto loro un gioco, tipo Bingo, in cui dovevano riconoscere i nomi delle aree corticali del cervello in breve tempo. In questo esercizio veniva stimolata soprattutto la memoria di tipo verbale. In una seconda sessione invece i ragazzi dovevano attaccare etichette colorate con i nomi delle diverse aree direttamente sulla testa di un loro compagno che per l’occasione indossava una cuffia per la doccia. Sulla cuffia gli studenti potevano disegnare con un pennarello i lobi del cervello e poi incollare le etichette con i nomi.Il lavoro, pubblicato su Advances in physiology education, mostra che nel caso del training con la cuffia per la doccia gli studenti miglioravano significativamente le proprie capacità mnemoniche visuo-spaziali, ossia quelle che consentono in questo caso non solo di ricordare un termine ma anche, data una mappa tridimensionale, di collocarlo nel posto giusto.




