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Strategia della confusione

Creato il 04 marzo 2011 da Oblioilblog @oblioilblog

Strategia della confusione

Le iniziative berlusconiane in tema di giustizia vengono sempre annunciate in pompa magna, con enfasi francamente sproporzionata. Viene descritto chissà quale dispiegamento di forze, chissà quale disegno rivoluzionario di riforma. Ma intanto poco o nulla si muove.
Diciamolo francamente, nell’ultimo suo mandato da Presidente del Consiglio, Berlusconi è stato più controllato che in passato. L’attenzione dell’opinione pubblica, del Capo dello Stato e della Consulta sono ai massimi livelli: è difficile che il Cav. possa far passare qualcosa di evidentemente a suo favore. 

Due Lodi non certo degni di lode (tra l’altro anche Feltri ha sbeffeggiato la balzana iniziativa) sono stati cancellati. I processi tanto temuti, invece, sono ancora lì. E incombono, riempiendo l’agenda del premier. Gli onorevoli avvocati arrancano, farfugliano, c’è stato addirittura un consiglio di guerra con tutti gli esperti in tema di giustizia (e sorprende sapere che il PDL abbia così tanti esperti di giustizia tra le sue file visti i comportamenti truffaldini di qualcuno, ma poi si capisce bene come per un avvocato sia estremamente conveniente entrare nel PDL: lavoro sicuro!). E cosa ne è uscito? L’immunità parlamentare. Un fantasma del momento migliore della Casta, modificato sotto Tangentopoli per un semplice motivo di decenza. Il fido Feltri si è affrettato ad applaudire la decisione poiché l’immunità era stata pensata anche dai Padri Costituenti, peccato che loro l’avevano concepita come difesa dell’attività politica in caso di fumus persecutionis o per tutelare le proteste sotto forma di picchetti o occupazioni. Ma davvero da un tale brain storming non riescono a cavare qualcosa di più originale? Mah.

Per la settimana prossima è previsto un Consiglio dei Ministri straordinario (ne hanno fatti così tanti che sarebbe straordinario un Cdm ordinario) sulla riforma della giustizia by Alfano. Verrà illustrato il disegno di legge costituzionale (che ovviamente non è stato scritto da Alfano, per il bene di tutti) che dovrebbe separare le carriere di giudici e PM, sdoppiare il CSM, dare più potere al Guardasigilli. Ma è una montatura, come ben potete immaginare. Una riforma costituzionale, come ho già spiegato, richiede un anno, se non di più. Tra l’altro, bisognerebbe avere una maggioranza solida per far sì che l’iter non si intoppi e per approvarla ci vuole quella qualificata, altrimenti referendum. Non è quotato che il tutto si impantanerà da qualche parte, è solo un mezzo di pressione sulla Magistratura.

Stesso effetto dell’ormai famoso conflitto di attribuzioni. Anche questo avrà tempi lunghi, perché dovrà finire davanti alla Consulta o alla Cassazione, sempre che prima capiscano chi deve decidere. Certo, basterebbe aver letto l’informativa dei PM mandata alla Camera per dissipare qualsiasi dubbio su chi debba giudicarlo: Berlusconi ha commesso il reato di concussione abusando della sua qualità di Presidente del Consiglio, non delle sue funzioni in quanto non ha nessun potere sulle forze armate. Come credo che i PM di Milano non avrebbero nessun problema a spedire Berlusconi a processo al Tribunale dei Ministri, che tra l’altro è composto proprio da giudici di Milano. Ma il problema è che per il Tribunale dei Ministri serve l’autorizzazione del Parlamento che non la concederebbe nemmeno se Berlusconi sparasse a Fini in Aula. E quindi bye bye processo. Quindi i tanti garantisti che si sciacquano la bocca vaneggiando sull’errata attribuzione, sappiate che stanno mentendo e che il loro intento è solo quello di far affondare il processo.

Poi c’è il capitoletto dell’ultima legge ad personam.  Si tratta della prescrizione breve del pidiellino Luigi Vitali, anche lui ovviamente onorevole avvocato. Una legge bi-salvatrice: attenuanti generiche se l’imputato è over 65 e incensurato (come B.) con le attenuanti prevalenti sulle aggravanti se possono portare al proscioglimento. Inutilizzabili gli atti di indagine nel caso in cui il PM non abbia esercitato l’azione penale o non abbia richiesto l’archiviazione per tempo, senza rispettare il termine stabilito dalla legge o prorogato dal giudice. Una norma che fatalità calza a pennello sul processo Ruby dove gli inquirenti hanno aspettato un paio di mesi prima di inserire Berlusconi nel registro degli indagati.

Ghedini e Berlusconi si sono smarcati sostenendo di non saperne nulla. Qui le ipotesi sono tre.

1)   Il premier non ne sa nulla e siamo al livello del fascismo dove non serve che il Capo esprima direttamente un desiderio perché i sottoposti eseguano (vedi Matteotti). Ma tendo a escluderlo. O almeno, spero.

2)   È parte della guerra tra bande di avvocati che pare stia dilaniando il PDL. Il gruppo di legali che fa capo all’onorevole Paniz è da un pezzo che critica la linea Ghedini-Longo, soprattutto le loro infelici uscite sulla stampa, tipo “utilizzatore finale”. In questo caso, è pure possibile che Berlusconi non ne sapesse nulla (che vuoi che gli freghi del PDL, è solo il suo partito). Ma sarebbe anche sintomo della schizofrenia in casa azzurra.

3)   Solita tattica berlusconiana di tirare il sasso, vedere le reazioni e poi tirare indietro la mano. Non sarebbe una novità. Viene presentata la legge, si vede se è possibile farla passare e se nel frattempo le acque si sono agitate troppo la si ritira negando.

Io voto per l’opzione tre. Intanto il padre di Ruby smentisce un’altra di quelle che potevano essere le possibili difese del premier. Dopo una gita in Marocco, pare che Ghedini avesse pronta la bomba: Ruby è stata registrata all’anagrafe con due anni di ritardo, quindi quando ha copulato (se ha copulato) con il premier, era maggiorenne. Ma il padre ha smentito seccamente e l’effetto sorpresa è andato a farsi benedire.

In soldoni, è difficile capire quale sia la strategia di Berlusconi. Finora si vede tanto fumo, ma di concreto non c’è nulla. Una legge pronta per interrompere i processi non c’è. Il resto è fuffa mediatica, per distrarre il popolino. In quest’ottica rientrano le dichiarazioni balzane del premier di ieri sera:

Hanno già fatto fuori i partiti democratici che ci avevano governato per 50 anni…

Eh sì, i giudici, non il sistema di tangenti che avevano instaurato.

…poi hanno buttato giù il nostro governo nel 1994…

Non la Lega che non era d’accordo con la vostra riforma delle pensioni?

…e Prodi perché era troppo poco a sinistra e aveva in Mastella un ministro che voleva fare una vera riforma della giustizia.

Mastella è ancora sotto processo, ma non fu Berlusconi a convincere Mastella a passare al centrodestra, facendo cadere Prodi?

Ora tentano con accuse false, infondate e ridicole di abbatterci, ma non ci riusciranno. Non è possibile lasciare che un ordine dello stato, la magistratura, possa esondare e dichiarare guerra al potere politico e cambiare.

E la tiritera continua…

Caro Berlusconi, se continui così, ti toccherà davvero difenderti nel processo, fai qualcosa!

 


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