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Streaming of unconsciousness

Creato il 20 febbraio 2014 da Ilpescatorediperle
Sul triste risultato della parodia delle consultazioni che è andata in onda ieri tra Renzi e Grillo - e su come Grillo si sia fatto «impallare», si è già detto molto.Aggiungo questo.Grillo che non lascia parlare Renzi, che si sovrappone alle sue parole, è in fondo l’unico esito possibile di quella parodia della trasparenza, dell’immediatezza - della verità in politica - che è lo streaming.Non solo, lo hanno già detto tutti, perché non è ininfluente nel dare una direzione alle parole dette il fatto di essere ripresi da una webcam (e il medium che è il messaggio, e Marshall McLuhan, e «se la realtà fosse così» varii), che non smaschera la corruzione della politica ma ne amplifica il degrado a puro spettacolo privo di contenuti. Ma perché lo streaming estremizza l’immediatezza fino a farle perdere contenuto. L’occhio della webcam non ci porta vicino ai potenti, ma oltre di loro, come un lancio troppo lungo che si lascia il suo obiettivo dietro le spalle. Il movimento di avvicinamento alla politica del Movimento 5 Stelle è giunto in Parlamento ma lo ha anche attraversato, è ormai oltre il punto di tangenza, è di nuovo fuori dalle istituzioni pur essendone parte - si dice: «per mettere in crisi queste istituzioni», ma in realtà con l’effetto di mettere in discussione l’esistenza di organismi politici di per sé, della politica di per sé. Questo modo di intendere la rottura della stanza dei bottoni, della distanza siderale dei privilegiati dell’establishment dal «popolo», questo entrare nei luoghi del potere per sostituirsi alla «casta» non ha portato ad una forma diversa di politica ma ad una radicalizzazione della sua povertà di contenuto. A quel punto lo streaming avrebbe potuto mandare in onda anche la stanza vuota, senza Renzi, né Grillo, e sarebbe stato lo stesso, perché quando non si parla o ci si parla l’uno sopra l’altro, quando non si agisce ma si urla, quando non si compiono gesti ma si gesticola, non c’è più alcun significato da dare alle azioni, alle parole, ai gesti, non ci sono più azioni né parole né gesti, ma solo un flusso di immagini fine a se stesso, la cui unica caratteristica, elevata ad assioma, è l’attualità fine a se stessa. Come se questo potesse ridare un senso alla politica, come se la trasparenza che non lascia trasparire più nulla fosse la sua «verità». da TEMPI FRU FRU http://www.tempifrufru.blogspot.com

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