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Strudel di mele con gelato alla grappa e pinoli

Da Simplylalla
  • Per la pasta matta
  • 150 g farina manitoba
  • 100 cc di acqua
  • 1 cucchiaio di olio
  • 1 pizzico di sale
  • Per il ripieno:
  • 700 g di mele tipo renette
  • 80 g di zucchero di canna
  • 80 g di mirtilli rossi secchi
  • 80 g di uva secca
  • 1 bicchierino di rum
  • cannella in polvere q.b.
  • 80 g di farina
  • 40 g di burro
  • Per il gelato
  • 200 cc di latte intero
  • 100 cc di panna liquida fresca
  • 50 cc di grappa barricata
  • 2 tuorli scarsi
  • 80 g di zucchero semolato

Che io non sia amante dei  dolci è un dato di fatto, basta sfogliare le pagine del blog per rendersene conto, basta avermi seguita nelle mie sfide personali nel farli per saperlo, ma… MTChallenge  e Mari , se c’è un dolce che adoro è lo strudel. Che poi non mi sia passato mai per l’anticamera del cervello di farlo, questo è un altro conto, un conto rimasto sospeso non so neanche con chi.
Pasta strudel lo spauracchio? Pasta matta ? Lo strudel non si fa con la pasta sfoglia? Il ricordo di straordinari strudel di mele mangiati in montagna dopo giornate faticose di sciate?
Paura di non poter ricreare l’atmosfera che solo uno strudel di mele mangiato su un tavolo di legno con i vetri appannati per il freddo può darti?

Come in tutte le cose che faccio nel mio quotidiano ho bisogno di uno stimolo e in questa sfida n° 36 del MTChallenge, Mari e il suo blog Lasagna Pazza lo stimolo me lo hanno dato. Anzi dovevo, non avevo motivo di saltare.
Impossibile però pensare ad uno strudel salato: lo strudel per me resta lo strudel di mele e punto. Tutto il resto non è strudel e, al mio primo tentativo, solo strudel di mele poteva essere.
E dire che me le sono lette quasi tutte le proposte, alcune mi mi allettavano molto; ho girovagato fra i banchetti del mercato per immaginare qualcosa di diverso dalle mele.
Inesorabilmente sono tornata a vivere l’atmosfera del calore di un rifugio in montagna, il pavimento bagnato dalla neve sciolta staccata dagli scarponi, la luce che solo il sole della montagna crea, il male ai polpacci per la fatica ed il profumo che solo le mele e la cannella possono creare.
Come confrontarmi poi con quello strudel ? Come chiamarlo poi strudel se diverso? La vera grande incognita restava la pasta matta, mai fatta prima ed è stata una grande soddisfazione sentirla sotto le dita nel tirarla: morbida, elastica e resistente. Soprattutto non difficile 

;-)

Strudel di mele con gelato alla grappa e pinoli

Scrivendo il titolo mi sono resa conto di aver, inconsciamente, cercato quel contrasto caldo/freddo che lego allo strudel…in verità tecnicamente non volevo accompagnarlo con una salsa  

;-)
.

Per la  pasta matta:
ho seguito alla lettera Mari nella sua tecnica assolutamente precisa :
ho setacciato la farina in una ciotola, ho aggiunto il sale e l’olio e poi, poca alla volta l’acqua calda, mescolando inizialmente nella ciotola e, trasferendomi sul piano una volta che l’impasto aveva assunto una certa consistenza.
L’ha lavorato pochi minuti e messo a riposo coperto con pellicola trasparente per circa mezz’ora.
Trascorso il tempo ho leggermente infarinato la superficie di un panno di cotone pulito steso sul tavolo; ho tirato la pasta prima a mano e poi con il matterello ed infine, tenendola sopra le nocche della mano chiusa, hl’ho tirata facendola girare e ottenetene un rettangolo….più o meno  ;-).
Questo mi sembrava il passaggio più complesso ed in effetti così non è stato, la pasta rispondeva bene e mi seguiva.

pasta matta per lo strudel

Per il ripieno:

Ho solo invertito l’ordine dei fattori, ma il risultato non cambia:
ho scaldato in una padella lo zucchero (meno un cucchiaio e mezzo che mi è servito dopo) sino a quando non fosse caramellato.
Ho unito le mele tagliate a fettine, mescolato rapidamente in modo che lo zucchero non si bruciasse o indurisse ed infine  spolverizzato con la cannella. 
Ho aggiunto i mirtilli rossi, i pinoli  e l’uva secca, mescolato ancora e bagnato con mezzo bicchierino di rum.
Ho spento il fuoco ed allontanato la padella.
Ho raccolto in una ciotola il burro e la farina, lo zucchero tenuto da parte prima e la scorza grattata di limone e lavorato con la punta delle dita in modo da ottenere una sorta di “briciole”
Ho scaldato un’altra padella e fatto abbrustolire il tutto mescolando sempre e tenendo la fiamma un po’ alta.
Ho unito il composto alle mele e lasciato riposare un po’ mescolando di tanto in tanto. 

Stesa la pasta ne ho rivestito la superficie con il composto di mele e poi arrotolato aiutandomi con il panno.
Infornato a 180 gradi e fatto cuocere per 40 minuti buoni. 

Nel frattempo ho preparato il gelato:

ho portato ad ebollizione in un tegamino il latte, la panna e la metà dello zucchero; spento il fuoco prima che montassero.
nel frattempo ho montato in una ciotola i rossi d’uovo ed il restante zucchero.
Ho unito alle uova e lo zucchero il latte lasciato stiepidire sul balcone e mescolato bene.
Ho completato con  la grappa ed una manciata di pinoli. 
Ho versato il tutto nella gelatiera e dopo circa 30 minuti il gelato era fatto. 

Ho sfornato lo strudel, lasciato appena appena raffreddare, l’ho spolverizzato con zucchero a velo e tagliato.

strudel di mele

Ho servito lo strudel di mele con gelato alla grappa e pinoli la sera a cena e con mia grande sorpresa mi sono chiesta: “perché mai fatto prima ? ”  

strudel di mele

strudel di mele

strudel di mele

Partecipo alla sfida di febbraio del MTChallenge

sfida 36 MTChallenge

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Tags: dolci, dolci con le mele, slider, Uncategorized
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