Magazine Società

Su Gipi

Creato il 01 aprile 2014 da Davideciaccia @FailCaffe

Giovanni Alfonso Pacinotti, in arte Gipi, fumettista pisano, regista, attore, e ora anche musicista. Essere disegnati male e farsi amare lo stesso.

lmvdm_cover

“Tutto quello dove posso eccellere lo devo fare, perché ho imparato quello. Ho imparato che per essere amato devo essere bravo.” 

“La musica mi odia, altrimenti insieme avremmo fatto cose bellissime. Bastarda.”

Quando studiavo a Pisa, ogni volta che si passava da piazza della Pera per prendere un bombolone alla crema prima di tornare a casa, c’era sempre qualcuno che voltava lo sguardo verso il negozio di fumetti e diceva “quello là è della sorella di Gipi“. E ricordo che all’inizio questo nome proprio non mi entrava in testa (continuavo a chiamarlo Pigi, non è che fossi proprio rincoglionita, è solo che avevamo un amico che chiamavamo così e la cosa un po’ mi confondeva). Insomma, ho conosciuto Gipi bazzicando i vicoli pisani. Poi si sa come vanno queste cose, qualcuno mi aveva prestato una delle sue graphic novel (lo so, in Italia sembra una terminologia un po’ elitaria, ma io confido nelle nuove generazioni, prima o poi ce la faremo anche noi a non pensare ai fumetti solo come a Topolino e Capitan America). Doveva essere sicuramente prima di LMVDM, perché ricordo che la sua uscita aveva eccitato parecchio alcuni miei amici.

avatars-000047546428-lnt0ao-t500x500

Insomma, è stato un incontro casuale, ma un po’ come una vecchia conoscenza, ogni tanto mi ricordo di lui e cerco di capire che fine ha fatto. Sono stata anche una di quelle poche persone che ha visto il suo primo (e unico) film L’ultimo terrestre. Ero molto curiosa. E adesso scopro che, udite udite, ha scritto e inciso anche delle canzoni. Così stamattina me le sono ascoltate, tutte, di fila, anche se avevo altro da fare. E non sono affatto male. Le trovate su SoundCloud. L’album non-album si chiama Polaroidi.

Il suo personaggio mi incuriosisce parecchio. Ha molto successo, ma non è un figo. Cioè, voglio dire, è brutto, parecchio sfigato, e incarna un po’ il personaggio disadattato. Ma è un grande. Forse proprio perchè riesce in qualche modo a mettere a nudo le sue debolezze, debolezze anche molto profonde. C’è una bella intervista su MinimaEtMoralia dove spiega un sacco di cose interessanti. Ma ho letto l’intervista su Repubblica con Zerocalcare di qualche tempo fa, in cui entrambi raccontano la loro reazione a questo successo inaspettato. E Gipi dice una cosa molto profonda, e intelligente.

158272-thumb-full-gipi_una_storia_comicbook_traileGipi: È simile a quello che accade con le droghe pesanti. Tutto dipende da che famiglia hai avuto. Se hai avuto una famiglia che ti ha amato come si deve il successo lo reggi, se hai avuto delle carenza d’amore può diventare letale. Se ti va a riempire un buco d’amore che avevi sei fottuto. L’amore del pubblico sulle prime ti dà l’idea di riempirlo davvero e poi ti accorgi che quel vuoto in realtà te lo amplia. Perché quello è un amore che deriva dal fatto che tu sei bravo, che sei efficiente. Mentre io sono convinto che l’amore di cui ha bisogno una persona, e soprattutto un bambino per diventare un buon essere umano, sia l’amore che ricevi quando sei sbagliato, storto, inefficace. Il problema è che questa metodologia si tramanda di padre in figlio. Mia madre mica è stata cattiva. Solo che ha conosciuto solo quel modo di amare. E quindi poi uno si modella per essere amato. Ma tu magari avevi altri desideri che non l’essere bravo.

Ecco, Gipi forse ha questo da dire e ci sta provando (molto bene) in molti modi : musica, cinema, ma soprattutto le sue tavole, popolate di personaggi storti, di silenzi, di vuoti, di paesaggi desolati e bellissimi. Ci si può trovare anche se si è deboli, storti, sbagliati, a condizione di mettersi a nudo e lasciarsi guardare. 


meridormeluglio

E niente, forse l’amore è davvero questo. Essere disposti a mostrarsi sbagliati ed essere amati lo stesso. Amare qualcuno anche (e soprattutto) quando ti mostra di essere disegnato male.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :