In concomitanza con l’anniversario dei cento anni dalla tragedia del Titanic, arriva sugli schermi di Raiuno l’attesa serie Titanic. Nascita di una leggenda con Alessandra Mastronardi, Massimo Ghini, Kevin Zegers e Derek Jacobi che ricostruisce l’epopea della costruzione del più famoso transatlantico della storia e la sua rovinosa fine. La serie in sei puntate, in onda da domenica 22 aprile in prima visione mondiale, è una coproduzione Rai Fiction, DAP Italy, Epos Film in associazione con Tandem Communication, per la regia di Ciaran Donnelly (che ha già diretto le serie Robin Hood, Camelot e The Tudors). Firmano la sceneggiatura Mark Skeet, Matthew Faulk, Stefano Voltaggio, Alan Whiting e Francesca Brill. La fiction è costata 24 milioni di dollari (di cui 10 sborsati da Rai Fiction, 4 dalla De Angelisg Group, e i restanti dai partner stranieri).
La storia della costruzione del Titanic fa da sfondo alle storie di vita delle tante persone che hanno contribuito alla sua realizzazione. In un’epoca di grande fermento sociale e politico, i sogni e le speranze legate alle sorti del più grande e sfortunato transatlantico del mondo. Dalla grigia Belfast dei cantieri navali fino all’azzurro degli oceani, infatti, la serie cerca di fare luce sulla vita del transatlantico più imponente e lussuoso che il mondo avesse conosciuto fino ad allora. Simbolo perfetto del nuovo secolo, il Novecento, che avrebbe portato ricchezze immense, fortuna ed uno sviluppo sociale, tecnologico e culturale senza precedenti. Tuttavia le trame industriali, gli inganni tra gli armatori e le cattive condizioni di vita dei lavoratori battezzano fin da subito la “leggenda” Titanic sotto un brutto segno.
Alessandra Mastronardi descrive così Sofia, il suo personaggio: “La sua famiglia è italiana. Vive ed è cresciuta a Belfast da quando è piccola, ma ha ricevuto un’educazione italiana. Suo padre vorrebbe che lei continuasse ad osservare le tradizioni italiane, sposare un uomo italiano, stare a casa e curare la famiglia. Ma lei vive in un periodo in cui tutto inizia a cambiare, quindi inizia a resistere alla vecchia tradizione impostale. Decide così di vivere per ciò in cui crede. Amo questo personaggio. Penso che sia davvero forte. Ciaran Donnelly (il regista) ed io abbiamo deciso di farla sempre sorridere quando si trova con Mark. In tutti gli altri momenti della storia è sempre seria”. Il produttore Guido De Angelis ha raccontato come è nata e si è sviluppata la mega produzione: “La scelta di dar vita a Titanic. Nascita di una leggenda ha preso forma un paio di anni fa mentre valutavo nuovi progetti della nostra Dap Italy con il direttore di Rai Fiction Fabrizio Del Noce: gli stavo illustrando una storia su una nave da crociera in viaggio in un mondo sommerso dopo l’avverarsi della profezia Maya nel 2012 e Del Noce mi ha ricordato che in quest’anno si sarebbe celebrato il centesimo anniversario del naufragio del Titanic, invitandomi a pensare ad un progetto sull’argomento e dicendosi disponibile a diventare partner di una coproduzione internazionale ad ampio respiro. Abbiamo pensato così di raccontare insieme ad una grande storia d’amore l’epica avventura della ideazione e della costruzione del celebre transatlantico nei cantieri navali della Belfast del primo ‘900. L’idea si è rivelata molto fertile, permettendoci di trovare ampio credito all’estero e di coinvolgere sulla base della qualità del progetto diversi partner europei: la Epos Films in Irlanda, il CBC – Canadian Broadcaster Channel – canadese, Antena 3 in Spagna e la distribuzione tedesca Tandem per le vendite internazionali. Siamo partiti con grande entusiasmo per questa lunga avventura, un’impresa laboriosa e coraggiosa di cui siamo stati in parte finanziatori investendo notevoli capitali anche grazie alla Rai e all’intervento delle tv di altri Paesi: per un network nazionale sarebbe stato impossibile disporre autonomamente dei 25 milioni dell’imponente budget ma con questa formula produttiva abbiamo potuto essere autorevoli e credibili secondo gli standard europei e di oltreoceano”. Inoltre il produttore ha anche aggiunto che “Per noi ha rappresentato motivo di grande orgoglio l’opportunità di riportare la Rai al prestigio internazionale del recente passato, permettendole di tornare a essere competitiva ed a confrontarsi con autorevolezza con i mercati stranieri”.
(fonti Ufficio Stampa Rai e Rai Fiction)