Magazine

Succo di frutta

Creato il 08 maggio 2014 da Catanesefra

Succo di fruttaSebbene frutta sia sinonimo di alimento genuino e sano, il suo consumo è oggi modesto nella popolazione, o comunque non ha avuto un incremento pari a quello di altri alimenti come carne, grassi e zucchero. Lo dimostra un’analisi dei principali componenti della nostra dieta in quest’ultimo decennio. Tuttavia, tra gli alimenti di maggior consumo rispetto al passato oggi ci sono certamente i succhi di frutta.

Il loro utilizzo si è incrementato soprattutto per i bambini, sebbene la loro adozione non sia sempre consigliabile, per una serie di motivi:
  • vengono assunti in genere fuori pasto, per cui disturbano l’appetito, soprattutto nei bambini;
  • vengono consumati a temperatura bassa, senza attendere il tempo opportuno affinché tornino a temperatura ambiente;
  • rappresentano un’assunzione calorica incontrollata;
  •  contengono zuccheri potenzialmente cariogeni;
  • Sviluppano gas a livello del tratto digerente.
Oggi tuttavia c’è un aumentato consumo di queste bevande, a seguito di :
  • una massiccia campagna pubblicitaria attraverso i mass-media
  • la recente immissione sul mercato di prodotti a composizione equilibrata
  •  il moltiplicarsi dei formati e delle confezioni multiple.
Si può dire che la popolazione infantile, ma gli italiani in genere, non sono grandi bevitori di succhi di frutta (6 litri all’anno pro-capite, contro i 20 e oltre consumati nel nord Europa), anche perché questo tipo di bevanda viene considerata un fuori pasto ed il consumo è soprattutto estivo. Tuttavia dobbiamo riconoscere che si tratta di un alimento interessante da un punto di vista nutrizionale, le cui qualità e caratteristiche dipendono principalmente da tre fattori: la percentuale di frutta fresca, il suo grado di maturazione e il sistema di estrazione. -  Succo di frutta è ottenuto dalla spremitura del frutto tale e quale o da succo concentrato che viene ricostruito con acqua, senza alterare il rapporto originale di acqua e zucchero, perciò dal punto di vista qualitativo non c’è differenza. Per poter essere chiamato tale deve contenere frutta al 100% -  Succo e polpa di… questa denominazione è equivoca, in quanto fa credere che si tratti di un prodotto ancora più naturale del succo. Ma le bevande che vanno sotto questa denominazione contengono meno frutta (50% minimo di quello di pera, 45% quello di pesca, 40% quello di albicocca e così via). Si tratta quindi di un sottoprodotto, ottenuto aggiungendo acqua e zucchero a una quantità di succo concentrato o di purea di frutta che non supera mai il 50% -  Nettare. Si tratta di una denominazione altamente ingannevole, perché il nettare contiene la stessa percentuale del “succo e polpa”, che può quindi chiamarsi anche in questo modo -  Bevanda alla frutta. Sono le aranciate o limonate, che per fare riferimento a un frutto ne devono contenere almeno il 12%. Normalmente l’assunzione incontrollata di succhi di frutta rappresenta un’introduzione di calorie in eccedenza, quindi il loro uso deve essere ponderato. I succhi di frutta, ottenuti con particolare tecnologia per mantenere inalterati tutti i principi nutritivi della frutta, possono essere indicati per il loro apporto idrico, salino e vitaminico, soprattutto nella stagione e nei climi caldi, ma devono essere privi di coloranti e conservanti. articolo tratto dal sito IPASVI

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :