Ho sempre pensato che il successo – inteso come pura esposizione mediatica e non ovviamente come riconoscimento pubblico della bontà di ciò che uno fa – renda l’essere umano più brutto, più stronzo e più stupido. L’uomo di successo tende infatti generalmente a pensare che esso – il successo – costituisca di per sé un certificato del proprio valore e un salvacondotto per esercitare una certa forma di potere e di plagio sugli altri. “Se sono arrivato fin qui, ci sarà un motivo”, egli si dice fra sé, confortato dall’entusiasmo suo, del suo entourage e del suo pubblico e dimenticando (o rimuovendo deliberatamente) il vero motivo per cui appunto si trova ‘lì’, motivo che nella stragrande maggioranza dei casi è puramente accidentale e fortuito e non dipende minimamente dal suo effettivo valore di persona più intelligente, dotata e talentuosa di altri. Tale delirio di entusiasmo e di onnipotenza porta spesso gli uomini di successo a negare la realtà e financo l’evidenza delle cose, a mancare di rispetto e a non riconoscere i diritti di chiunque si trovi un gradino al di sotto sotto di loro nei cosiddetti ‘indici di gradimento’ del pubblico.
Nello specifico, di recente i Negramaro (gruppo pop italiano di successo, che io però considero insulso, cialtronesco e di nessun valore) si sono distinti per aver dichiarato di essere stati i primi a realizzare un video in 3D (“il primo video in 3D nella storia della musica” – così l’hanno definito); invece questo primato spetta al gruppo livornese degli Hollowblue, i quali hanno realizzato appunto prima dei Negramaro un video in 3D, diretto dai registi Francesco Rotunno e Alessandra Vinotto, che loro però hanno presentato, in quanto persone un po’ più oneste e rispettose della verità, “il primo video in 3d fatto in Italia”. Ora, nonostante questo video (degli Hollowblue) abbia vinto il primo premio a un importante festival di Hollywood e nonostante i Negramaro abbiano dichiarato di essere a conoscenza di tale fatto, l’ufficio stampa del gruppo pugliese si è rifiutato di rettificare il proprio comunicato a favore dei secondi adducendo spudoratamente come motivo la “ben più ampia attenzione di pubblico di cui godono i Negramaro”. Che senso avrebbe infatti, secondo questa logica aberrante, smentire una notizia che riguarda un gruppo così noto a favore di un gruppo molto meno conosciuto? Che tale notizia sia vera o no, ovviamente, non ha alcuna importanza di fronte alla ghiotta opportunità di impreziosire il proprio curriculum con un tale primato, per non dire della cocente delusione che subirebbero i fans del gruppo in seguito alla ‘indecorosa’ rettifica. Invece da quell’ufficio stampa, mosso evidentemente da pietà e commiserazione, è stata fatta una straordinaria controproposta: i Negramaro avrebbero scritto una lettera che gli Hollowblue avrebbero dovuto leggere alla prima occasione di premiazione pubblica e nella quale il grandissimo gruppo (i Negramaro, signori! Voglio dire, mica i Pink Floyd…) esprime tutta la sua ammirazione e incoraggiamento per il piccolo gruppetto provinciale che con scarse risorse e mezzi primitivi (cosa assolutamente falsa, dato che tra i motivi della premiazione americana vi era l’alto livello tecnico della realizzazione) si è dato così tanto da fare per seguire la scia dei campionissimi…
Insomma, per farla breve: nei fatti i Negramaro contano di più degli Hollowblue, e quindi hanno tutto il diritto di usurpare un primato che spetta ai secondi. È il diritto del più forte, no? cioè del più brutto, del più stronzo, del più stupido.