Gli anziani coniugi Norman (Henry Fonda) ed Ethel Thayer (Katherine Hepburn) arrivano al loro cottage sul lago per trascorrere l’estate. In questa meta incantevole, lui, professore in pensione e scorbutico patentato, mette alla prova la sopportazione della moglie, dolce e paziente. Fa visita anche la figlia Chelsea (Jane Fonda), insieme al nuovo compagno e al figlio di lui, un ragazzino irriverente e maleducato. E Norman non perde occasione per sfoderare la sua pungente ironia…
Se siete di quelli che si commuovono facilmente, già dalle prime note (nostalgiche composizioni musicali in pieno stile anni 80) avrete la certezza di versare qualche lacrima. Due vite quasi al tramonto e il loro amore sempre vivo, il rapporto difficile con una figlia ormai lontana, l’angosciante paura della morte, la felice scoperta di un’amicizia inaspettata: tutto è studiato alla perfezione per lasciarsi trasportare dalle emozioni. Sceneggiatura che vinse l’Oscar con merito, soprattutto per la forza dei dialoghi (nei quali spicca la vena caustica del vecchio Norman). Oscar anche per Henry Fonda (il solo vinto come miglior attore, l’anno seguente a quello ottenuto per la carriera e l’anno predente alla morte), qui per la prima e unica volta impegnato sul set insieme alla figlia Jane, e per la leggendaria Katherine Hepburn (alla sua quarta statuetta, quasi cinquant’anni dopo il primo Oscar del 1934). Mark Rydell, regista nient’affatto prolifico, indovina il film della vita.