
Mi accorgo adesso di non aver mai parlato, se non indirettamente, della mia esperienza di mamma e di come ho vissuto la mammita'.... (ora si dice cosi', no?). L'italiano corretto vorrebbe che si dicesse maternita', ma siccome la parola sembra ormai indicare soltanto il periodo lungo ed emotivamente intenso della gravidanza, e' entrata nel gergo questa nuova, coloratissima parola che ritengo piu' consona ad indicare "cio' che viene dopo" (dopo la nascita, intendo!).Che mamma sono?Mi ha costretto Mammamogliedonna a pensarci, con il suo giveaway per la festa della mamma.
Sarebbe piu' giusto fare la domanda alla mia piccola Micro, ma poiche' ancora lei non ha diritto di parola, mi limito a raccontare come ho vissuto questa meravigliosa, sconvolgente, ed esaltante esperienza. E come mi vedo e mi sento io, adesso, da mamma di una cucciola di quasi tre anni.
Mi sento diversa.
Mi sento un'altra.Mi sento una donna.E mi sento una mamma (inevitabile, no?).
Una donna in continua trasformazione e una mamma che cresce assieme alla sua piccola.
Tralascio qui la trafila della conoscenza con il Macro-economista, della gravidanza flash e della nascita della cucciola. Tutto troppo lungo. E fuori tema.
La cosa veramente importante e' che, assieme a Micro, e' nata una donna. Cioe', e' nata un mamma, per la verita'.
Una mamma che non si e' sentita donna finche' non ha avuto la Micro-figlia. Finche' non l'ha stretta tra le braccia.
Finche' non l'ha guardata negli occhi.
Finche' non ha dovuto affrontare le mille difficolta' legate alla gestione di qualcuno che dipende completamente ed assolutamente da te.
Che non sa camminare.
Che non sa parlare.
Qualcuno che non sa dire "ho fame", "ho sonno", o "mi fa male il pancino". Qualcuno che non sa nemmeno tenere la testa dritta sulle spalle!
E che devi aiutare a crescere, a diventare sano, robusto, intelligente e sicuro quanto basta per affrontare il mondo la' fuori.
Si, fuori dal liquido amniotico, ovattato, avvolgente, e tranquillo.
Fuori dalla tua pancia.
Senza il nutrimento del cordone ombelicale e di tutte quelle sostanze che ruba dal tuo corpo durante quei nove, lunghi mesi di gestazione.
Essere mamma mi ha formato come donna.
Ho imparato a nutrire (fisicamente e psicologicamente).
Ho imparato a prestare piu' attenzione (a lei, a tutti).
Ho imparato ad essere paziente.
Ho imparato a lasciar stare (tante cose, e quante sono in fondo prive di importanza!)
Ho imparato quanto un gesto improvviso o un urlo uscito per caso dalla bocca di una mamma troppo stanca possa spaventare un bambino.
Ho imparato quanto una reazione troppo emotiva possa renderlo vulnerabile.
Ho imparato a controllarmi.
Ho imparato a guardarmi dentro senza avere paura.
Ho imparato a criticarmi imparzialmente.
Ho imparato a crescere.
Ho imparato a guarire in meno di 24 ore quando sono malata.
Anzi, ho imparato cosa significa essere malati ed avere comunque delle incombenze non prorogabili.
Ho imparato cos'e' la stanchezza (vera!).
Ho imparato ad essere insostituibile, sempre.
Ho imparato che quando un bimbo piange ha le sue buone ragioni.
Ho imparato ad ascoltare.
Ho imparato a lasciar parlare (anche se, spesso, non si capisce una mazza di quello che dice!).
Ho imparato ad interpretare.
Ho imparato cosa significa affrontare da soli tutto questo.
Forse, realmente, a camminare sulle mie gambe (i padri, a volte, sono un po' assenti, soprattutto all'inizio).
Ho imparato che cos'e' il baby blues, o la depressione post partum, chiamatela come volete.
Ho imparato a crescere come madre, moglie, donna e come famiglia.
Ho imparato ad essere una compagna per il mio uomo.
Ho imparato che essere in tre e' meglio che essere coppia!
Ho anche imparato a ridere (perche' i bimbi sono troppo buffi!).
Ed ho imparato l'Amore.
Quando ti guardo negli occhi,
mio piccolo raggio di sole
che corri per casa
a piccoli passi
col pannolino cadente,
scherzando,
ridendo
e cantando,
capisco che al mondo
non avrei potuto essere
altro
che tua madre.
Che mamma sono, dunque?
Una mamma innamorata.
Innamorata di lei (la figlia), di lui (il marito), e della Vita, che e' nata insieme a lei.
Per il resto, non saprei.
Forse una mamma un po' grullerella (e' toscano, perdonate la licenza), una che fa di tutto per rendere le giornate divertenti ed allegre.
Una mamma con cui ridere insieme (in effetti, ce la spassiamo un sacco noi due!).
Una mamma presente, spero.
Chiedero' a lei, quando sara' piu' grande, se vorra' rispondermi.

Qui ci sei tu, pochi giorni prima di nascere

I primi momenti insieme

P.S. Non volevo assolutamente scrivere qualcosa di commovente e sdolcinato, pensavo invece di andare sull'ironia .... ma mi e' venuto cosi'!
La penna ha scritto da sola! (cioe', le dita sulla tastiera, veramente....)





