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Sull’orlo del baratro si balla il valzer o il fox trot?

Creato il 07 giugno 2010 da Massmedili

Chiediamo scusa per la settimana di “vacanza” dai commenti di Fou Lire. Nel frattempo è successo di tutto, ma talmente di tutto che tutte le volte che veniva voglia di commentare il bandolo della cronaca era già altrove. Ma i giornali se ne sono accorti? Mica molto….

Colpa dei giornalisti? O dei direttori? O degli editori? C’è da dire che in effetti fa comodo, in un’organizzazione complessa e parcellizzata come quella dei media, la solita scusa “io mi occupo del mio orticello, mica posso essere ritenuto responsabile per l’intero campo…”. Tuttavia i segnali del crescente scollamento dei media dalla realtà (presto, chiamate un falegname con colle, siliconi, mastici, chiodi e martello!) ci sono e sono tanti. Facciamo qualche esempio:

  1. La manovra economica. Se alla fine a pagarla non fossimo noi potrebbe essere il miglior spunto comico del decennio. Riduzioni degli stipendi dei ministri che riguardano un ministro solo, province cabriolet (oggi si aboliscono, domani no, dopodomani non so, ma forse solo quelle con la “erre” o quelle che hanno meno di 24.369 abitanti di nome “Mario”…), le dipendenti statali in pensione a 65 anni dal 2018 che invece è il 2012 se no l’Unione ci fa totò ma soprattutto non si capisce perché solo le dipendenti pubbliche e solo a babbo morto e non tutte le donne ( e gli uomini pure) da domattina visto che la situazione è grave, gravissima, ma evidentemente non seria, con il condono edilizio che tutti si affannano a smentire (se no Casini si arrabbia) ma un folto gruppo di parlamentari PDL sta preparando in segreto e travestendolo da qualcos’altro. Già si sa che spunterà fuori da qualche decreto o leggina su tutt’altro argomento, accise sul caffé o finanziamento per il controllo delle nascite dei cinghiali in alta val Brembana. Nel frattempo qualcuno per favore ci spieghi perché le borse europee continuano a crollare, Milano va peggio di tutte le altre, l’euro cola a picco (vabbé che i nostri esportatori non sono neanche così tristi a riguardo, però al valico di Chiasso la fila di macchine di italiani che fino a due mesi fa andavano a fare spesa in Svizzera è sparita. In compenso c’è la fila degli svizzeri che vengono a fare la spesa da noi, finché dura…). E perché più del 50% degli operatori finanziari londinesi è convinta che fra 5 anni l’euro non ci sarà più, il 30% che ci sarà ancora e il 20% non lo sa?
  2. Le alternative alla manovra economica. Bersani a Tremonti in un dibattito Tv dice “fra un paio di settimane vi diciamo perché la manovra non ci piace e cosa si può fare in alternativa…”. E se ne accorge solo una trasmissione comica (grazie Crozza, anche se ormai non fai più molto ridere. Però fai un sacco d’informazione). Perché non dirlo adesso, subito? Perché la posizione interna del PD è divisa almeno come quella del PDL. Questo benedetto bipolarismo che nessuno ha mai votato e che non sta scritto da nessuna parte non è che funzioni peggio della vecchia partitocrazia con i mille partitini che difendono interessi diversi. Semplicemente, non funziona. La gente continua a votare per non essere governata, e se questo può andare bene a chi ha avuto e ha privilegi, per tutti gli altri comincia a essere un problema grave.
  3. La retorica sta diventando follia. Tagliare gli stipendi ai calciatori e ai dipendenti RAI (grazie, ministro Calderoli)? E perché non ai maestri di sci e ai titolari di ditte di pompe funebri? E’ tanto difficile capire che gli stipendi dei pallonari li fa il mercato e che se li paghi di meno vanno altrove (con un’Inter campione d’Italia e d’Europa che di solito schiera una formazione dove d’italiano c’è forse solo la marca delle magliette?) e pure i conduttori RAI se non li paghi non fanno audience (o meglio, li paghi solo se fanno audience)? La proposta politica batte in testa: non solo quella della Lega che per poco acume ha sempre brillato, ma tutta, dal centro alla periferia. Grandi titoli inneggianti al comune di Jesolo che ha inflitto una multa da mille euro alla turista austriaca che ha comperato un borsellino finto Vuitton per 7 euro da un ambulante abusivo. E giù a riportare l’illuminato parere del sindaco della cittadina che sostiene che “bisogna dissuadere per ridimensionare il fenomeno”. Ma non chiarisce se si riferisce ai vuccumprà o ai turisti stranieri, perché di certo c’è che il vuccumprà colpevole della vendita verrà espulso, ma non è detto che non torni sulle nostre spiagge. Di sicuro, invece, la turista austriaca l’anno prossimo in Italia non la rivediamo… E non sarà la sola, non soltanto per le multe, ma anche semplicemente per i prezzi: un’indagine europea sui costi dei luoghi di vacanza estivi ha appena incoronato Forte dei Marmi piazza più cara del Mediterraneo, seguita da Portofino e Taormina. Nessuna località francese, per esempio, nelle prime 10 (Saint Tropez e Cannes sono al 13° e 17° posto). Un conoscente, appena rientrato da una settimana di vacanza sulla costiera amalfitana, mi ha fatto vedere i conti rispetto a una settimana di vacanza in costa azzurra fatta l’anno scorso, sempre a inizio giugno. In Italia ha speso quasi il triplo per fare le stesse cose, non ci tornerà mai più. Ma di questo i giornali parlano poco… 
  4. Dove sono le proposte? Malgrado l’inguaribile parlar d’altro dei giornali, sono convinto che la sensazione che le cose non stiano girando bene sia piuttosto diffusa. E allora? Giù con le varie teorie dei complotti, Brunetta che odia Tremonti che negozia con Berlusconi… L’orchestrina suona il valzer (o il fox trot) mentre balliamo sull’orlo del baratro. Ma non sarebbe il caso di mollare gli strumenti, rimbocarsi le maniche e darsi da fare per evitare di finirci dentro in quel baratro? O nei media qualcuno sta già pregustando i lauti guadagni di un’eventuale speculazione sui paracadute da baratro?

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