Ebbene, se questo film ha qualcosa di ''classico'', sicuramente si tratta dell'impianto narrativo spilberghiano. Ora, dando per scontato che lo stile di Spielberg è assolutamente geniale e unico nel suo genere, bisogna stabilire se questa pesante influenza di Spielberg, abbia inciso positivamente o meno sulla pellicola di Abrams. Risulta necessario a questo punto un breve riassunto della trama. La vicenda si svolge in una cittadina del West Virginia, nel 1979. Joe, figlio tredicennne del vice - sceriffo della cittadina, perde sua madre in seguito ad un incidente sul lavoro. Il ragazzo è un appassionato di trucco cinematografico, infatti sta partecipando alle riprese di un film amatoriale di genere horror per un concorso locale, insieme ad altri suoi amici coetanei, fra cui l'aspirante regista Charles e una ragazzina di nome Alice, ingaggiata dal gruppo di ragazzi come attrice protagonista della loro pellicola horror. Il film che i ragazzi stanno realizzando è girato con una pellicola 8 mm; da questo particolare proviene il titolo del film. Una sera, mentre i ragazzi stanno girando una scena vicino alla ferrovia, un treno viene deragliato dopo un surreale impatto con una automobile
in cui si trova un insegnante dei ragazzi, che rimane misteriosamente in vita dopo l'impatto. Anche i membri della giovane ''troupe'' riescono a salvarsi in seguito al gigantesco disastro. Tutto l'incidente viene ripreso dalla cinepresa abbandonata dei ragazzi. Dopo l'incidente, comincia a circolare per le strade della città una creatura misteriosa, di origine extra-terrestre, il cui unico scopo è ricostruire la sua astronave per lasciare la Terra.
L'opera di J.J. Abrams, a parer mio, può essere considerata complessivamente quasi discreta. Il film soffre della quasi assoluta mancanza di originalità a livello di sceneggiatura, in particolar modo nella seconda parte della pellicola. La venuta dell'extra-terrestre in una cittadina di provincia, la caccia spietata verso quest'ultimo da parte delle autorità, il contatto speciale con i bambini: tutto sembra rimandare fin troppo ai primi film di Spielberg, senza peraltro aggiungere molto alle analogie fin troppo evidenti. Bisogna dire che la prima parte del film sembra preludere ad eventi straordinari e sorprendenti; infatti, la prima metà del film è costruita quasi perfettamente, con una lunga ''attesa'' che permette di conoscere bene i personaggi prima dell'incidente che stravolgerà tutto. Purtroppo, dopo questo buon inizio, il film scade nella più assoluta banalità, nella tragicomica rivisitazione dei classici film sugli extra-terrestri, in cui tutto risulta ''già visto'', senza alcuna novità rispetto al passato, di cui riproduce gli schemi per rimediare alla totale mancanza di nuove idee rispetto ad un E.T. o Incontri ravvicinati del terzo tipo. Anche i temi del film risultano pressappoco identici ai film di Spielberg: l'esaltazione dell' età infantile; il rapporto padre-figlio; il passaggio all'età adolescenziale; l'incontro-scontro con il ''diverso'', l'estraneo. Temi già ampiamente trattati ed esplorati, se vengono ripresi, meritano almeno un diverso modo di essere presentati, piuttosto che una totale, identica riproposizione dello stile di chi li ha trattati precedentemente, cioè Spielberg in questo caso. Naturalmente ci sono anche delle note di merito per Super 8. Le interpretazioni dei giovanissimi attori, in particolare quella di Elle Fanning, sorella dell'altro prodigio Dakota, sono eccellenti. Inoltre, il tema della passione per il cinema, unico spunto originale, è presentato in maniera ottima: le varie scene in cui i ragazzi realizzano le riprese del loro film horror e la visione di questa stessa pellicola durante i titoli di coda sono assolutamente buone trovate. Inutile dirlo, ci sono ottimi effetti speciali.
Concludendo, a parer mio, non si può certo dire che il film di Abrams possa essere considerato un ''classico'' o un capolavoro che cambierà il cinema di fantascienza. Piuttosto, Super 8 si può sicuramente ritenere un discreto film di intrattenimento per ragazzi e per famiglie, pieno di molti stereotipi del genere, ma in compenso, con poche pretese.
di Andrea Raciti
VOTO: **1/2
Regia: J.J. Abrams
Sceneggiatura: J.J. Abrams
Produzione: Steven Spielberg, J.J. Abrams, Bryan Burk
Interpreti principali: Joel Courtney, Elle Fanning, Kyle Chandler, Noah Emmerich, Ron Dainard
Anno: 2011