Il ministro dello Sviluppo Corrado Passera ha chiesto intanto ai petrolieri di abbassare i margini sui carburanti per compensare l'aumento di due centesimi dell' accise sulla benzina. «Siamo certi che, in questo momento di emergenza per tanti cittadini e imprese - ha detto - anche le aziende petrolifere, che rappresentano uno dei comparti industriali più importanti a livello nazionale, vorranno fare la loro parte». Lo scorso 13 aprile era stata confermata l'ipotesi dell'aumento di 5 centesimi al litro della benzina per fronteggiare le emergenze attraverso un nuovo finanziamento della Protezione civile. Contemporaneamente verranno impiegati anche i fondi ricavati dai risparmi resi disponibili dalla spending review. Corriere della SeraCorrado Passera, parlando a nome del Governo, si dichiara certo che i petrolieri «vorranno fare la loro parte», abbassando i margini di guadagno che hanno per ogni litro di benzina. Io, invece, mi dichiaro incerto.In pratica Passera chiede che, a fronte dell'aumento di due centesimi al litro, i petrolieri, per far contento il Governo e meno scontenti gli italiani, si riducano i guadagni. Magari anche di due centesimi al litro.
Un paio di domande:
- Ma l'Eni appartiene ancora allo Stato oppure no?
- E se invece che attaccarsi a delle vacue certezze, il Governo facesse un bel decretino d'urgenza che aumenti le tasse precipuamente ai petrolieri non sarebbe meglio? Dite che sarebbe anticostituzionale? Perché i Moratti e i Garrone sono costituzionali?