Il Consiglio Regionale pugliese ha approvato all’unanimità la legge che consente l’utilizzo della cannabis a fini terapeutici, anche a livello domiciliare.
Per il presidente dell’Assemblea legislativa pugliese, Onofrio Introna, questa è “una legge avanzata e coraggiosa, che segue una scelta matura della Puglia, adottata insieme ad altre Regioni ed una sperimentazione accurata, attuata in un ospedale pubblico salentino. In questo modo siamo così accanto ai cittadini più sofferenti. Sotto stretto controllo medico, la cannabis cessa di essere una droga e diventa un presidio sanitario, come altre sostanze stupefacenti trattate per l’uso farmacologico“. Entusiasta anche Elena Gentile, Assessore regionale alla Sanità che ha precisato come questa legge “Dà ascolto alle attese di tanti malati, affetti da patologie che possono beneficiare da questo tipo di farmaci. Norma costruita con attenzione - continua - confrontando testo con altre normative regionali che hanno già superato il vaglio del governo nazionale su impugnativa per eventuali rilievi di incostituzionalità“.
Una “rivoluzione” che mette le basi per un altro grande passo: la coltivazione della cannabis, allo scopo di abbattere gli alti costi di importazione. Un progetto c’è già e porta il nome dell’associazione “Lapiantiamo” di Racale, in provincia di Lecce, che intende far nascere la prima coltivazione di canapa a scopo terapeutico e che potrà contare su un nuovo testimonial: Rita Bernardini, segretaria nazionale dei Radicali italiani. D’altrone la stessa Elena Gentile ha spiegato che “la legge ha lo scopo anche di porre a livello nazionale il tema dell’uso dei cannabinoidi in un regime meno proibizionistico e anche quello di consentire un accesso al farmaco più agevole e meno oneroso. Al momento – fa sapere – l’unico farmaco a base di cannabis disponibile è prodotto in Olanda e distribuito in Italia in esclusiva da un solo rivenditore. Questo significa che i costi sono elevatissimi: mediamente per una terapia è infatti necessaria la somministrazione di 2-3 grammi al giorno di cannabis, e il costo del farmaco è di 40 euro al grammo. Si capisce così – conclude Gentile – che molti malati sono spinti verso il mercato illegale“. Motivo per cui la Regione Puglia sta provvedendo a costruire un accordo con le facoltà universitarie di Medicina, Agraria, Chimica e Farmacologia per poter chiedere al Ministero l’autorizzazione a coltivare, sperimentare e trattare la cannabis.
Con questa decisione, il Consiglio regionale pugliese si accosta all’Abruzzo, all’Emilia, al Lazio, alla Liguria, alla Lombardia, al Piemonte, alla Toscana e al Veneto, tutte regioni che avevano già deliberato positivamente in merito.