Problemi all’orizzonte per tutti i pendolari piemontesi: i fondi destinati dalla Regione al trasporto pubblico non bastano. Da giugno verranno effettuati tagli sulle tratte meno frequentate, ma nemmeno linee ad alta frequentazione come la Torino-Milano potranno dormire sonni tranquilli.
Ieri l’assessore ai Trasporti della Regione Piemonte, Barbara Bonino, ha illustrato la situazione disastrosa durante il consiglio regionale straordinario sul trasporto pubblico regionale. La Regione si trova sulle spalle debiti pregressi dal valore di 340 milioni di euro e il trasporto pubblico avrebbe bisogno di 603 milioni, quando il governo Monti ne ha stanziati solo 485. La Regione si vede dunque costretta a compiere un taglio dal valore di 120 milioni e ciò verrà messo in atto da giugno. Di conseguenza verrà eliminata la metà dei bus e il 34% dei treni, nonostante il solo SFM (servizio ferroviario metropolitano) abbia da solo registrato un incremento del 10-20% in un brevissimo periodo.
Per ovviare al problema si è pensato di compiere tagli sulle linee che servono il minor numero di passeggeri o che possono essere sostituite da mezzi alternativi. Le tratte a rischio sono in primo luogo la Cuneo-Ventimiglia, la Casale-Vercelli e la Biella-Milano, ma potrebbero essere toccate dai tagli anche le tratte più frequentate. Inoltre, si è pensato di applicare gli stessi orari della domenica anche nella giornata del sabato per ridurre ulteriormente le corse.
La giunta è ben consapevole che tutto ciò non basterà a risanare il debito e di come sia necessario trovare risorse aggiuntive. Il problema è che non si sa ancora quali siano queste risorse. Mentre la Regione pensa a come risolvere la questione, i pendolari e non solo attendono le decisioni e incrociano le dita, sperando di non essere colpiti ancora una volta dall’inefficienza e dai tagli del nostro trasporto pubblico.
Articolo di Alessandra Coppo
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