A San Remo con Marco Mengoni ha vinto comunque la bellezza
A qualsiasi gara, evento sportivo, premio o elezione, niente, niente è andato completamente come mi sarei aspettata o avrei desiderato. Nessuno, o quasi, di quelli per cui tifavo o per cui avevo votato ha vinto, per lo meno non con un risultato certo e eclatante. Già dovevo capirlo sin da venerdì 15 febbraio, penultima serata di San Remo, quando la febbre è schizzata a 39 e non è più scesa fino a sabato 24 alla vigilia del Derby Milan – Inter, della notte degli Oscar e delle elezioni politiche e regionali.
Nessuno o quasi dei miei favoriti ha vinto.
Non Elio e le Storie Tese a San Remo, con la loro fantastica “Canzone mononota”, arrivati a secondi, dopo che avevo investito un tot di euro nel televoto. (“Jobim non ha avuto le palle – di perseguire un obiettivo - Non ci ha creduto fino in fondo - Invece Noi - Sì”. Come potevo non mandare 8 sms in una sera? Ma non è servito.) Ha vinto Marco Mengoni, certo bello e bravo, elegantissimo in Ferragamo, non posso dire nulla. Ma io preferivo Elio e Le Storie Tese.
Non l’Inter che poteva considerarsi fortunata di aver terminato un derby con un misero1 a 1 con un Milan agguerrito, in vantaggio sin dal primo tempo. (Anche questo poteva essere considerato un presagio.)
Charlize Teron in Dior: bellezza mozzafiato
Non il film Lincoln, il cui regista, Steven Spielberg, immaginava di ricevere la statuetta direttamente dalla First Lady in frangetta, Michelle Obama. Invece è stato Ben Affleck a ricevere gli elogi dalla Casa Bianca per il suo film Argo. E se è vero che Barack Obama ha giurato sulla Bibbia di Abramo Lincoln, il prossimo presidente potrebbe giurare sul copione di Argo, il film che ha vinto.
Non ho avuto nessuna soddisfazione politica dai miei connazionali. Anzi ho avuto una grossa delusione. Ed è questo che mi ha fatto guarire. Non è nella competizione che devo trovare soddisfazione e conforto. Ma nella bellezza, un’arte tutta italiana, che talvolta sembra scomparsa. E a San Remo e alla notte degli Oscar ce n’è stata, tanta e senza gara. Spesso vestita dai nostri stiliti italiani.
Le donne più belle ci hanno fatto pensare che la bellezza deve vincere, ma che è sufficiente che partecipi per farci star bene. Agli Oscar abbiamo visto anche uomini eleganti, divi e, indovinate un po’, anche i sex-symbol più consumati, accompagnati dalla mamma o dalla figlia.
Ho scelto 11 foto, perché auguro a tutti che corrispondano a 11 momenti in cui la bellezza sia consolatoria.
Bianca Balti a San Remo in Dolce e Gabbana
1 – Bianca Balti in Dolce e Gabbana a San Remo.
Bianca Balti ha fatto da “valletta” modella alla serata finale di San Remo. Ha cambiato quattro “outfit” tutti Dolce & Gabbana. Bianca ha 26 anni, una figlia e fa la modella. In realtà, oltre ad essere donna di rara bellezza, è anche molto simpatica ed è riuscita ad inciampare mentre oltre 13.000.000 di italiani la guardavano insegnare a Lucianina Littizzetto come si muove una modella di classe. Dolce e Gabbana hanno scelto lei come donna immagine, perchè, udite udite, ride, è allegra e non se la mena. Vederla ha aggiunto allegria all’atmosfera già disincantata del Festival e mi ha fatto apprezzare di più questa edizione. E i suoi abiti, bianco, rosso, nero , tutti e tre in pizzo e un abito pantalone dal taglio maschile, ma femminilissimo erano veramente dei pezzi di artigianato di grande effetto e bellezza.
Ben Affleck con la moglie Jennifer Garner entrambi in Gucci
2 – Ben Affleck con la moglie Jennifer Garner entrambi in Gucci
Il vero vincitore di questa serata è stato lui, Ben Affleck, che ha potuto udire dalla voce della first lady più amata al mondo, Michelle Obama, che nella categoria miglior film: “And the Oscar goes to … Argo”. Ben indossava questo meraviglioso smoking, che in inglese si chiama Tuxedo, cioè abito maschile da sera, un completo Gucci tagliato su misura per lui che fa piangere la moglie di commozione. E lei perfetta in questo abito, sempre cucitole su misura dallo staff Celebrities di Gucci, che per me è l’abito più bello della serata. Che bella famiglia. Vestivano tuxedo Gucci anche il presentatore Seth MacFarlane, l’inventore dei Griffin e Chris Evans, già famoso come Capitan America. Che però ha sfilato sul Red Carpet con la mamma, non con la moglie o la fidanzata. Di Gucci ce n’è uno solo e va bene da soli, in coppia oppure in tanti.
Quvenzhané Wallis in Armani
3 – Quvenzhané Wallis in Armani
Chissà se risentiremo ancora parlare di lei, Quvenzhané Wallis, la bambina dal nome inpronunciabile, candidata come miglior attrice protagonista, la più giovane della storia dell’Academy.
A poco più di 9 anni è già stata in odore di vittoria all’Oscar e già sul Red Carpet in Armani, il classico designer italiano che piace ai divi eleganti e sobri. E infatti oltre a lei, vestivano Armani Privèe sia Jessica Chastein, bella e algida, anche lei candidata a miglior attrice protagonista e il mitico George Clooney, produttore di Argo. Fra i tre, solo George ha ritirato la statuetta come produttore, con Ben Affleck, per Argo.
Un’eleganza senza età, per uomini, donne e bambini.
Daniel Day Lewis con la moglie Rebecca Miller, entrambi in Dolce & Gabbana
4 - Daniel Day Lewis con la moglie Rebecca Miller, entrambi in Dolce & Gabbana
Questo era l’uomo su cui puntavo, a cui credevo, colui che pensavo avrebbe trainato il capolavoro “Lincoln” verso numerose vittorie. Invece l’unico veramente premiato è stato lui. Ed era bellissimo e originale nel tuxedo blu di superitalici Dolce e Gabbana. Che hanno preparato per la moglie Rebecca Miller, figlia di Arthur Miller, raggiante e fortunata una versione meno trasparente di uno dei loro abiti di pizzo che abbiamo visto indossati anche a San Remo dalla Balti. Daniel è alla terza statuetta come miglior attore protagonista. Rebecca invece è ancora sua moglie, non come Isabelle Adjani, lasciata con un fax, a suo tempo quando lei gli annunciò di essere in cinta. Da un uomo che dal 1997 al 2001 ha lasciato il cinema e si è dedicato, fra le altre cose, a fare il calzolaio a Firenze non so bene cos’altro aspettarmi.
Kerry Washington in Miu Miu
5 – Kerry Washington in Miu Miu
Kerry ha interpretato il ruolo della bella Broomhilda Von Shaft nell’ultimo film di Tarantino “Django Unchained”.
Lei, come Elena di Troia è l’oggetto d’amore di Django, ed è per liberare lei che succede tutto quello che succede per più di due ore di pellicola.
Anche se ha partecipato a numerosissime pellicole, non ha mai lasciato nel mio cuore un segno indelebile. Questo abito invece, color corallo così bello, allegro, elegante e festoso, con tanti ricami di pietre sul bustino è stato una bellissima opera di Miu Miu, la nostra designer più amata nel mondo, Miuccia Prada. E Kerry lo porta veramente bene. tant’è che, mentre molti si son cambiati dopo la cerimonia per parteciare al party organizzato per i vincitori, lei è rimasta così, bella, elegante ed impeccabile.
Anne Hathaway in Prada
6 – Anne Hathaway in Prada
Anne è la vincitrice dell’Oscar come attrice non protagonista per “I Miserabili”. Anna canta, balla e dimagrasce 11 chili per entrare nella parte, Anne vince, ma non è simpatica e viene criticata la sua vittoria.
Anne sta a Prada come Tom Cruise sta alla U.S. Air Force. Sul suo ruolo ne “Il Diavolo veste Prada”, hanno sognato una sacco di ragazze che si compravano un maglioncino azzurro da da Zara sognando una giacca cerulea di Prada.
L’abito rosa era bellissimo, con la schiena nuda i taglio corto e il collier di Tiffany rendano la Hathaway raggiante.
Anche in questo caso complimenti al signora Miuccia Prada, certo una delle mise più belle, e fortunate.
Halle Berry in Versace
7 – Halle Berry in Versace
Halle era solo lì per premiare, certo bella è bella, sexy è sexy, il fisico non le manca.
ma non non manca nemmeno il contributo dell’atelier Versace, che le ha costruito addosso un abito bello, originale, ma non facile, basato su linea rette e curve che avrebbero ucciso l’aspetto di diverse persone. Invece Versace è un’emblema della voglia di osare e di una femminilità non romantica, ma grintosa.
La bellissima in Versace era Jane Fonda. 75 anni compuiti a dicembre, sul Red carpet ha sfoggiato un abito fasciato con schiena scoperta di Versace Couture. E ha fatto un figurone, nonostante il colore del suo elegante, ma non sobrio abito lungo fosse il giallo canarino.
Più che Titti sembrava un raggio di sole. Donatella Versace ha fatto un buon lavoro anche questa volta.
Jennifer Anniston in Valentino
8 – Jennifer Anniston in Valentino
Finalmente posso parlare di Valentino, ora disegnato dai nuovi idoli delle folle, simpatici, eclettici, ma così umanamente semplici Maria Grazia Chiuri e Pier Paolo Piccioli. Per il passaggio sul Red Carpet hanno fatto insossare alle belle bionde che vestivano il classico Rosso Valentino.
Jennifer Anniston, la fidanzata d’America, carina, dolce, rassicurante, ne ha guadagnato in grinta e irriverenza sembrando completamente a proprio agio.
E sempre in rosso Valentino la bravissima Sally Field, candidata per il ruolo di moglie di Lincoln nel film omonimo. Ha vinto la Hathaway, ma personalmente fra gli abiti della supporting actress, avrei fatto vincere la Field in Valentino.
Corinne Bishop e Jamie Foxx in Calvin Klein
9 – Corinne Bishop e Jamie Foxx in Calvin Klein
Jamie Foxx era agli Oscar in qualità di attore principale nel film di Tarantino “Django Unchained”. Jamie si è presentato in un appariscente tuxedo in grigio cangiante e camicia scura, firmati Calvin Klein.
Ma quello che più di ogni altra cosa lo faceva stare al centro dell’attenzione era la bellissima ragazza con cui ha sfilato sul red carpet: la figlia Corinne Bishop (Foxx è il nome d’arte, jammie è nato realmente Bishop).
Classe 1994, la bella Corinna è solita accompagnare il padre a premiazioni ed eventi, finendo, ora che è una donna bella ed elegante per rubargli la scena.
Bella a papà!
Bradley Cooper in Tom Ford, con madre al seguito.
10 – Bradley Cooper in Tom Ford con mamma
Tom Ford è quell’uomo ossessionato dal gusto, un puro esteta, che ha disegnato Gucci negli anni’90, contribuendo grandemente al ritorno del made in Italy Gucci come emblema dell’eleganza tutta italiana. con lui Gucci è tornata ad essere una griffe da Vip e da stelle di Hollywood. Poi Tom Ford ha lasciato la moda, si è sistemato in un ranch in Texas dove si è fatto colorare anche i trattori di nero, tanto è ossessionato dall’eleganza. Ha diretto un bellissimo film “A single man” con Colin Firth, nel 2009 ed è tornato a disegnare abiti, soprattutto tuxedo. Ecco chi è Tom Ford che vestiva il supersexy Bradley Cooper, uno degli attori diventati famosi grazie a “Una notte da leoni 1 e 2″ o di film del genere “La verità è che non gli piaci abbastanza”. Bello è bello, era candidato come miglior attor protagonista per una commedia in cui recita in un sacco del patume. Ma presentarsi con la mamma?! vabbè, in questo caso ci tocca dire … Bello a mammà!
Helen Hunt in H&M
11 – Helen Hunt in H&M
Helen Hunt si è presentata all’Oscar, a cui era candidata come migliore attrice protagonista con un abito di H&M, la catena di grandi magazzini low cost.
A onor del vero il suo abito a strascico in taffetà blu le sta parecchio bene, e non cade nè meglio nè peggio di altri abiti di stilisti e designer, anche nostri connazionali.
Le andrebbe dato l’Oscar al merito della piccola spesa massima resa, se non fosse che a fare da contraltare ad un abito che sarà costato tra sì e no non più di 100 dollari Helen ha abbinato un collier multifilo di brillanti del valore commerciale di 700.000 dollari, vale a dire il suo collier valeva come 7000 dei suoi vestiti. Vabbè abbinare alto e basso, ma non pensa di aver esagerato?
Charlize Teron balla con Channing Tatum
Menzione d’onore alle donne in Dior.
La prima Charlize Teron, mozzafiato, la più bella della serata, si è dimostrata una ballerina eccellente danzando sulle note del successo degli anni ’30 “The way you look tonight”, come Ginger Roger con il novello Fred Astaire Channing Tatum, che vestiva un perfetto Tuxedo di Gucci e che aveva sfilato sul Red Carpet con la moglie abbondantemente in cinta.
E per finire la simpatica Jennifer Lawrence. Ha vinto l’Oscar come migliore attrice protagonista, a soli 22 anni. Con il suo bellissimo abito Dior Couture da principessa è caduta salendo le scale che la portavano alla statuetta. Ma lei come le bellezze della sua generazione, lotta, cade e si rialza. Ed ora ci dice, con un sorriso così, che è talmente contenta ed eccitata che non le interessa nulla di essere caduta.
Jennifer Lawrence cade, ma con abito Dior
Se la ride e se la gode. È ovvio che se ci penso, potrei prendere questo come un insegnamento anche se forse non ho nulla di cui ridere. Non ho fatto vincere San Remo chi ho votato, non ha vinto la mia squadra del cuore, alle elezione non ho vinto e soprattutto non ha perso che avrei voluto vedere definitivamente mazziato. Non ho mai vinto un Oscar, non ho un abito Dior da principessa, non c’è uno stangone australiano come Hugh Jackman pronto a soccorermi se inciampo, ma credo che mi ispirerò alla bellezza e allo spirito di questi divi. Se mio marito o una delle mie figlie vincessero qualcosa, li accompagnerei volentieri, anche con la certezza che, l’unica cosa che potrei essere in grado di replicare, è una bella caduta.