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TANTI grazie!

Creato il 18 dicembre 2012 da Ilsegnocheresta By Loretta Dalola

lapiubelladelmondo-rai1Grazie  a Roberto Benigni che torna in televisione per parlare della nostra Costituzione. Grazie alla Rai che è tornata a fare Tv e ci ha permesso di gustare un  buon prodotto televisivo. In tanti, seduti davanti alla scatola magica,  abbiamo riassaporato il  senso di aggregazione collettiva. Grazie a questa serata specialissima, proprio bella, che ci ha permesso di parlare della nostra storia, di noi. Un regalo per stare insieme. In una scenografia elegantemente essenziale, solo lui dentro un’arena di legno chiaro,  va in scena “La più bella del mondo, lo spettacolo che l’artista toscano dedica alla Costituzione italiana. Benigni è bravo, è un fiume in piena, è appassionato, carismatico e parte anche lui dai ringraziamenti: “Grazie ai vertici della Rai. Loro mi hanno detto di ringraziare il Presidente della Repubblica, che mi ha ricevuto e mi ha detto di non dover ringraziare lui, ma qualcuno roberto-benigni-editoriale-638x425più in alto…e ha telefonato al Papa. Poi me l’ha passato al telefono. Io gli ho detto “Santità”, e lui mi ha risposto di ringraziare il Signore, e ho sentito una voce, che mi ha detto di ringraziare una persona che conta più di Lui. Silvio, grazie…Silvio è tornato, Signore pietà”!

Tutto ebbe inizio dall’attualità, inevitabilmente, com’è ormai nella sua tradizionale performance televisiva. “E’ la sesta volta, la settima ha detto che si riposa, anche lui”, riparte dal suo bersaglio preferito, Silvio Berlusconi. “Volevo parlare di cose belle, ma questo dicembre ci sono state due notizie, bruttissime, catastrofiche”, ironizza Benigni. ”Una la sapete tutti, il 21 dicembre c’è la fine del mondo, ma non è la piu’ brutta. Un’altra, terrificante, ci ha veramente spappolati tutti: con questa crisi, con tanti italiani che desiderano andare in pensione e non ci possono andare, c’e’ uno che ci potrebbe andare quando vuole e non c’e’ verso di mandarcelo. E s’è ripresentato”…

Ma dopo la satira e

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le battute Roberto è andato dritto al cuore della serata: una difesa appassionata della Costituzione “la più bella del mondo” e della sua inviolabilità, il riconoscimento dei diritti fondamentali che in essa sono contenuti. Si è soffermato sul diritto al lavoro, sull’essenza dello Stato sociale, sulla solidarietà, sulla difesa delle donne. Partendo da lontano,  dal Medioevo, dove uomini corrotti sedevano in Parlamento, facevano leggi, leggi spaventose, una chiamata “Porcellum”, usavano soldi pubblici per comprare cose personali, poi arrivò un Cavaliere da Milano e cominciò a fare feste, orge, scandali, si alleò con un gruppo del Nord, che avevano uno slogan, “noi ce l’abbiamo duro”, era così nel Medioevo e in mezzo a tutta questa confusione abbiamo una cosa bellissima, straordinaria, una visione, che hanno avuto delle persone che hanno creato 12 Principi fondamentali, scritti per la libertà”. Dunque il Cavaliere medievale  incarna una visione politica e sociale del tutto antitetica a quella dei padri che hanno concepito, voluto e scritto la nostra Costituzione.

Una Costituzione che ancora “respira”. Frutto di tanti morti. Dopo le due guerre che hanno prodotto contemporaneamewnte il trionfo del fascismo, del nazismo e del comunismo, tre dittature totalitariste, abbiamo avuto la nascita della resistenza,”come le rondini che partono tutte insieme, giovani ragazzi, morti perché noi potessimo andare a votare. Hanno dato la loro vita per restituire all’Italia, la dignità”. Nella Costituzione c’e’ la strada per risolvere tutti i problemi, si proclama la dignità umana. – La Costituzione ti protegge, è la nostra mamma, ci protegge da qualsiasi cosa, è tutto un sì, la Costituzione è la legge del desiderio.- Mentre la legge vieta, la Costituzione favorisce, è tutta a favore, è la legge del desiderio”.  L’opera più ispirata nata dalle menti dei padri fondatori della Patria,  firmata da Calamandrei, La Pira, Croce, “santi poeti e navigatori”, Iotti, Pertini, – ” che ci hanno messo 18 mesi per scriverla, divisi nel pensiero, ma uniti per difendere una cosa di tutti”.

Uomini liberi, coraggiosi,  che volevano un popolo democratico e sovrano. Sono questi i principi che il popolo si è dato. “Loro avevano capito e ci hanno fatto un regalo, ci hanno indirizzato su una sola strada, la collaborazione”.

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Una lezione di educazione civica comprensibile a tutti. Una lezione d’amore per l’Italia, per questa Italia così dissipata, umiliata, strapazzata, che ha dimenticato il sogno di quegli uomini che hanno fatto diventare  legge la dignità, la libertà, la solidarietà, l’uguaglianza. La più bella del mondo, dedicata ai dodici principi fondamentali della Costituzione: “In questo particolare momento storico, dove ci stiamo tutti un po’ perdendo, bisogna riscoprire chi ci ha indicato e illuminato la strada con delle regole semplici”. La più bella del mondo è un passo nuovo nel percorso che Benigni ha intrapreso per avvicinare il pubblico alla nostra storia, dopo Dante e L’Inno di Mameli

E allora grazie a questi articoli e alle persone che li hanno scritti e grazie a Roberto Benigni, sempre esilerante, che ha reso utile, un’emozione televisiva e che  esce di scena, dopo due ore di spettacolo, ringraziando noi che lo abbiamo seguito.


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