Nel periodo di passaggio da Tarsu a Tia quattro Comuni della provincia di Cremona si sono ritrovati a pagare anche l’Iva sulla tassa diventata tariffa. Mentre il dilemma non si è risolto, subentra la Tares, con altra curiosità. I Comuni di Crema e Cremona hanno affidato la riscossione a un colosso del settore, che miete tributi in circa 850 enti locali di tutta Italia. Società quarantennale, la Ica srl un tempo si occupava di affissioni (“Impresa comunali affissioni”), ora le affissioni sono diventate “affini” e Ica riscuote tributi in cambio di una percentuale dagli enti locali, che non hanno il personale per questi compiti. Così avanza l’Ica con la sua ben radicata storia.
Sul portale Libero, a questo link
http://www.4minuti.it/showPage.php?template=newsemilia&id=7434&masterPage=artemilia.htm
si trova la vicenda dell’Ica, legata un tempo ai partiti – Pci, Psi – oggi al mondo della finanza.
Nel 2009 Roberto e Paolo Zangani hanno ceduto interamente la proprietà a Oscar Giannoni, amministratore e socio unico di Ica srl (anche se una parte delle quote risultano in usufrutto a Sifi Group, che fa capo sempre agli Zangani).
Giannoni, 62 anni fra pochi giorni, è un uomo d’affari di Santo Stefano Magra che vive a Sarzana. Da poco più di un anno è consigliere di Banca Fideuram. E stato consigliere della Cassa di Risparmio di Fermo e della Cassa di Risparmio di Carrara, nel collegio sindacale della Società Autostrada Tirrenica e ancora prima consigliere della Lovable Italiana.
Intanto l’amministrazione provinciale versa 6mila euro all’Ica. Anche la riscossione della Tares è un affare di notevoli dimensioni. Il contribuente sborserà un modico 1% in più per questi brillanti signori dell’Ica.
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