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Tarte aux mirabelle

Da Melagranata

Tipi da spiaggia. E la tarte aux mirabelle


Tarte aux mirabelle

“Hai visto il Luca?” cinguetta la falsa- bionda, costume rosa baby, cinquantenne bambolina tutta miele ” Lucaaaaaaaaaaa! ” urla sguaiata, fattasi belva, mani sui fianchi e rughe impietosamente visibili, verso- si presume -  un invisibile figlio  - che non risponde – nel mucchio laocoontiano di membra di adolescenti sulla battigia, impegnati in un corpo a corpo feroce e a pare loro divertentissimo.
“no” risponde, senza alzare gli occhi dalla rivista, serafico il marito, stravaccato sul lettino, telo mare stampato con grande batman, pancetta da commendatore, abbronzatura uniforme caraibica (??), orologio da tre chili e due: neanche sussulta, all’urlo della moglie. Ci deve essere abituato.
Tre deliziose adolescenti, capelli lucidi, curati e biondi, corpicini deliziosi, bikini ingenui a pois o  quadrettini Vichy: sento le loro vocine flautate nella penombra della coscienza, semi addormentata come sono. Poi sussulto: son sveglia! Stanno lamentandosi, con un linguaggio degno dei frequentatori dell’angiporto, della poca prestanza dei loro cavalieri della sera prima “Quello continuava a propormi un gelato, una pizza, il cinema…voglio sc..are! ma non capisci!?”
Apro gli occhi: anni 14, a dire tanto!
L’altro lettino, lì accanto, è occupato dall’anziana signora gentile, che arrossisce tutta, affonda il naso nelle parole crociate e cerca il mio sguardo, oltre il bordo della rivista.
Ogni pretesto è buono per attaccar chiacchiera: il caldo, l’afa, le nuvole, la telefonata del figlio, il marito che vuol pranzare, oppure no, l’andare a riposare dopo pranzo, oppure no…
La bellissima mora, asciutta e tonica, bikini bianco ridotto al minimo, ma che più minimo non si può, ondeggia flessuosa verso la battigia: tiene con una mano un pareo di lino candido, splendido sulla pelle scura …poi fa un errore, si volta. Età sessanta, più che meno…e mal portati per giunta! Aiuto! Occhieggia, un’aria un po’ vampira, i giovani padri della domenica, trentenni affettuosi e un po’ imbranati, con i figli piccoli che reggono, a disagio, nell’acqua bassa: parlano di lavoro, di calcio, di crisi…
Una supermamma che non si fa i fatti suoi li avverte: c’è un’alga killer in agguato nell’acqua bassa. Meglio portare i cuccioli nell’acqua sicura ( e ormai fangosa) della piscina, sotto gli oleandri.
I padri si guardano l’un l’altro, perplessi: poi raccattano la prole sguazzante e la trasportano, hai visto mai!, nella conca tiepida, tra altri cuccioli e paperelle colorate: si scambiano uno sguardo in tralice, soddisfatti. Ora possono continuare le chiacchiere, senza tema che i pargoli sguscino dalle loro prese insicure.
Il sole splende alto, nel paese dei due mari. I bagnini trasportano sedie e lettini.
Passa un ragazzo antico, dalla voce acuta.  ”Cocco! Cocco bello!”
Al mercato, sabato, c’erano piccole prugne dorate, gonfie di succo e profumatissime. Qui le chiamano “gemmine”. Ne ho fatto una torta.

Tarte aux mirabelle

per la pasta brisé:

200 g di farina 00
50 g. di mandorle
1 cucchiaino di sale
1 cucchiaino di zucchero
1 uovo
1 cucchiaio di latte freddo

per la farcia:

mirabelle ( qui prugnette piccole bionde, dette “gemmine”), 500g
2 cucchiai di zucchero di canna
2 noci di burro (circa 70 g)
1 tuorlo

Lavare e snocciolare le prugnette.
Frullare rapidamente le mandorle fino a  ridurle in farina.
Impastare gli ingredienti per la pasta in un robot o nell’impastatrice con gancio a foglia (se lo fate a mano, utilizzate la punta delle dita e lavorate rapidamente), mescolando prima le due farine con il sale e lo zucchero; unite poi il burro freddo a pezzettini e poi l’uovo. Per ultimo il latte molto freddo. Formare una palla, schiacciandola poi come una focaccia, chiuderla nella pellicola e farla riposare in frigo per almeno 30 minuti.
Stendere la pasta brisè in uno stampo ben imburrato, rifilando i bordi.
In una ciotola mescolate il burro fuso freddo, il tuorlo e lo zucchero di canna-, spennellate con questo composto il fondo della torta. Disporre con garbo le prugnette nello stampo, spolverarle con poco zucchero di canna (se vi piacciono caramellate).
Infornate a 180° per circa 35 minuti.

 


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