Tartellette ai frutti esotici.

Da Marisa

Per lucidare le tartellette, al posto della gelatina potete usare anche della confettura, che allungherete con qualche goccia d'acqua e farete bollire per 1'. Per stenderla, vi servirete poi di una pennellessa da pasticceria.

Ricetta per persone n.

4

Ingredienti:

pasta frolla surgelata g 300
un uovo
una busta di crema pasticcera
latte fresco g 250
4 arancini cinesi
una fetta di ananas sciroppato
1/2 kiwi
gelatina
farina e burro per la spianatoia e gli stampini

Preparazione: 40’

    • Stendete la pasta frolla, precedentemente scongelata, sulla spianatoia leggermente infarinata.

    • Imburrate 16 ministampini per tartellette e rivestiteli con la pasta.

    • Spennellateli con l'uovo e passateli nel forno, scaldato a 180°, per 20'.

    • Preparate intanto la crema, con il latte freddo e il contenuto della bustina, secondo le istruzioni.

    • Sfornate e sformate le tartellette, lasciatele intiepidire e riempitele con la crema preparata.

    • Tagliate a spicchi la fetta di ananas e il mezzo kiwi, precedentemente sbucciato.

    • Lavate accuratamente gli arancini cinesi.

    • Suddividete quindi la frutta fra le 16 tartellette.

    • Fate sciogliere a caldo, in un pentolino, 2 cucchiaiate di gelatina.

    • Usatela con un pennello per lucidare la superficie della frutta.

Quanto nutre una porzione: 666 calorie

Vino consigliato: Terre di Franciacorta rosso

Nominare oggi la Franciacorta significa evocare uno spumante considerato da molti il migliore d’Italia e di prim’ordine quanto lo Champagne. Eppure questo comprensorio viticolo era un tempo considerato zona di vini rossi. L’area di produzione è delimitata dalla sponda orientale del Lago d’Iseo, dai fiumi Oglio e Mella e dalle colline che si estendono intorno a Rovato. Nel 1967 le bollicine qui prodotte conseguirono la DOC, e nel 1995 il Franciacorta ottenne, primo spumante in Italia, la DOCG. Attualmente è prodotto con uve Chardonnay e/o Pinot Bianco e/o Pinot Nero; l’uvaggio varia da produttore a produttore, ma lo Chardonnay è il vitigno di solito presente, spesso in modo predominante. Lo spumante, di cui esiste anche una versione rosé, è posto in commercio dopo un periodo minimo di 25 mesi calcolati dalla data della vendemmia delle uve più giovani utilizzate. Il Franciacorta è prodotto anche millesimato, vale a dire con uve provenienti da uno stesso raccolto e con l’anno della vendemmia riportato in etichetta: in questo caso deve essere commercializzato dopo almeno 37 mesi conteggiati dalla vendemmia di tale annata. Il Franciacorta possiede colore brillante, paglierino chiaro con riflessi lucenti, talvolta verdini; il perlage è finissimo, persistente e la spuma è esuberante; il profumo ricorda talvolta i frutti di bosco e in alcune produzioni la mela acerba; il sapore è secco, con possibili sensazioni di frutta, e spesso si coglie una gradevole nota amarognola. Si serve a 6-8 gradi di temperatura per accompagnare antipasti di frutti di mare crudi o gratinati, spiedini di cappesante fritti, insalata di spaghettini freddi alle uova di pesce, insalata di nervetti; si abbina anche a lasagne al pesto, risotto saltato, ravioli di erbette, tagliolini ai filetti di lavarello, tempura, costolette di agnello impanate, verdure gratinate, anguilla alla brace.

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