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Tasche semivuote

Creato il 11 aprile 2013 da Ilsegnocheresta By Loretta Dalola

showposterTgLa7 cronache mette il dito nella piaga e nel servizio di apertura dell’approfondimento dell’agenda del giorno sui fatti principali di cronaca ci informa che in Italia,  è povera, una famiglia su sei, le altre vedono ridotto il potere di acquisto, ma in Europa siamo comunque le meno indebitate. Le formiche italiane riescono a risparmiare sempre meno. Famiglie più povere e sempre più in diffcoltà di fronte alla crisi economica, alle prese con stipendi e redditi, sempre più bassi e con disoccupazione e precarietà.  E poi le tasse, quelle al contrario sono sempre di più e più alte. Crolla il potere d’acquisto in termini reali delle famiglie consumatrici: tenuto conto dell’inflazione, nel 2012, rispetto al 2011, si è ridotto del 4,8%. Sempre nel 2012, il reddito disponibile delle famiglie in20130409_bancomat valori correnti è diminuito del 2,1%.

La ricchezza, se c’è ancora, arriva in buona parte dal passato, da quanto, le generazioni precedenti,  sono riusciute a mettere da parte, ma adesso non basta più. Le famiglie italiane sono tra le ultime in Europa per il reddito, e con una delle più elevate percentuali di povertà, ma rimangono ai vertici nel continente per il patrimonio accumulato nel passato. Una ricchezza che arriva soprattutto dalla casa di proprietà. I confronti fanno sempre male e a volte sono anche fuorvianti. Leggendo infatti i dati relativi alla prima indagine  (dati 2010), realizzata dalla Bce, con la collaborazione di 15 banche centrali, tra le quali la Banca d’Italia, sulla ricchezza degli italiani, tedeschi e francesi, ovvero dei tre principali paesi dell’area euro, l’Italia arriverebbe, infatti, prima in questo confronto. Stando dunque a questi dati, un italiano avrebbe mediamente nelle proprie tasche 13.000 euro in più rispetto a un tedesco. La ricchezza pro-capite degli italiani è leggermente superiore, ma il reddito è minore rispetto a Germania e Francia.

Ma allora perché le famiglie italiane sono costrette a continuare a subire salassi fiscali?

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Una famiglia composta da quattro persone con un reddito di 45.000 euro, versa in tasse quasi 19.000 euro, tra Irperf, imposte varie e Imu. Ecco che un primo indizio ci arriva dalla stessa BCE, perché se si va a vedere da dove arriva tutta questa ricchezza allora i dubbi cominciano a diradarsi. È il mattone, come al solito, il bene rifugio e la prosperità principale. Non a caso è anche il bene più tartassato. Circa il 70% delle famiglie italiane è proprietario di casa rispetto a una media europea del 60%. C’è anche il fatto che gli italiani risultano meno indebitati quando si tratta di acquistare beni e servizi, fanno meno ricorso alle carte di credito al consumo e alle carte di debito e così via.

Una solidità patrimoniale e un basso livello di indebitamento. Ma quasi esclusivamente grazie ai lasciti del passato, mentre i numeri che riguardano i flussi correnti sono da allarme.

Se da una parte la proprietà del tetto, ci rende più ricchi, è il reddito, ovvero il flusso di ricchezza al netto di tasse e di imposte sempre crescenti che passa nelle nostre tasche a renderci sempre più poveri rispetto, sempre a Francia e Germania dove il livello di tassazione, è inferiore rispetto al nostro.  E nel confronto a distanza di un anno l’indice è a dir poco impetoso con un segno meno in evidenza nei redditi e nel potere di acquisto. Gli italiani, sono strozzati da un andamento dei redditi che ne deprime il potere d’acquisto.

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Un calo simile non si verificava dal lontano 1995.

Le ultime manovre finanziarie  sono certo servite a mettere in sicurezza il paese ma hanno dato una vera batosta ai nuclei familiari. Se poi a questo aggiungiamo i problemi delle imprese e l’aumento della disoccupazione, ecco quindi spiegare perché gli italiani fanno tanto, troppa fatica ad arrivare alla fine del mese.


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