TgLa7 cronache mette il dito nella piaga e nel servizio di apertura dell’approfondimento dell’agenda del giorno sui fatti principali di cronaca ci informa che in Italia, è povera, una famiglia su sei, le altre vedono ridotto il potere di acquisto, ma in Europa siamo comunque le meno indebitate. Le formiche italiane riescono a risparmiare sempre meno. Famiglie più povere e sempre più in diffcoltà di fronte alla crisi economica, alle prese con stipendi e redditi, sempre più bassi e con disoccupazione e precarietà. E poi le tasse, quelle al contrario sono sempre di più e più alte. Crolla il potere d’acquisto in termini reali delle famiglie consumatrici: tenuto conto dell’inflazione, nel 2012, rispetto al 2011, si è ridotto del 4,8%. Sempre nel 2012, il reddito disponibile delle famiglie in valori correnti è diminuito del 2,1%.
La ricchezza, se c’è ancora, arriva in buona parte dal passato, da quanto, le generazioni precedenti, sono riusciute a mettere da parte, ma adesso non basta più. Le famiglie italiane sono tra le ultime in Europa per il reddito, e con una delle più elevate percentuali di povertà, ma rimangono ai vertici nel continente per il patrimonio accumulato nel passato. Una ricchezza che arriva soprattutto dalla casa di proprietà. I confronti fanno sempre male e a volte sono anche fuorvianti. Leggendo infatti i dati relativi alla prima indagine (dati 2010), realizzata dalla Bce, con la collaborazione di 15 banche centrali, tra le quali la Banca d’Italia, sulla ricchezza degli italiani, tedeschi e francesi, ovvero dei tre principali paesi dell’area euro, l’Italia arriverebbe, infatti, prima in questo confronto. Stando dunque a questi dati, un italiano avrebbe mediamente nelle proprie tasche 13.000 euro in più rispetto a un tedesco. La ricchezza pro-capite degli italiani è leggermente superiore, ma il reddito è minore rispetto a Germania e Francia.
Ma allora perché le famiglie italiane sono costrette a continuare a subire salassi fiscali?
Una famiglia composta da quattro persone con un reddito di 45.000 euro, versa in tasse quasi 19.000 euro, tra Irperf, imposte varie e Imu. Ecco che un primo indizio ci arriva dalla stessa BCE, perché se si va a vedere da dove arriva tutta questa ricchezza allora i dubbi cominciano a diradarsi. È il mattone, come al solito, il bene rifugio e la prosperità principale. Non a caso è anche il bene più tartassato. Circa il 70% delle famiglie italiane è proprietario di casa rispetto a una media europea del 60%. C’è anche il fatto che gli italiani risultano meno indebitati quando si tratta di acquistare beni e servizi, fanno meno ricorso alle carte di credito al consumo e alle carte di debito e così via.Una solidità patrimoniale e un basso livello di indebitamento. Ma quasi esclusivamente grazie ai lasciti del passato, mentre i numeri che riguardano i flussi correnti sono da allarme.
Se da una parte la proprietà del tetto, ci rende più ricchi, è il reddito, ovvero il flusso di ricchezza al netto di tasse e di imposte sempre crescenti che passa nelle nostre tasche a renderci sempre più poveri rispetto, sempre a Francia e Germania dove il livello di tassazione, è inferiore rispetto al nostro. E nel confronto a distanza di un anno l’indice è a dir poco impetoso con un segno meno in evidenza nei redditi e nel potere di acquisto. Gli italiani, sono strozzati da un andamento dei redditi che ne deprime il potere d’acquisto.
Un calo simile non si verificava dal lontano 1995.Le ultime manovre finanziarie sono certo servite a mettere in sicurezza il paese ma hanno dato una vera batosta ai nuclei familiari. Se poi a questo aggiungiamo i problemi delle imprese e l’aumento della disoccupazione, ecco quindi spiegare perché gli italiani fanno tanto, troppa fatica ad arrivare alla fine del mese.