Durante il periodo estivo si scoprono diversi centimetri della propria pelle e spesso qualcuno mette in mostra, orgogliosamente, l’ultimo tatuaggio che si è fatto.
I tatuaggi, sempre più di moda tra i più giovani, oltre che rappresentare un metodo molto personalizzato di abbellire il proprio corpo potrebbero ben presto diventare importantissimi in campo medico.
Heather Clark, ricercatrice della Northeastern University degli USA, ha infatti brevettato un sistema di sensori in grado di leggere i valori del sangue che si inocula sotto pelle come un comunissimo tatuaggio.
I sensori reagiscono a determinate sostanze che si trovano nel sangue umano (sodio, ferro, zucchero) legandosi alle loro molecole e permettendone così la lettura attraverso un semplice smartphone.
L’i-Phone 4, infatti, possedere la tecnologia adatta per leggere le informazioni ottiche prodotte dai sensori e fornire al proprio possessore una vera e propria cartella clinica con le proprie analisi del sangue.
La sperimentazione della dottoressa Clark ha fornito dati interessantissimi e mostrato la strada per realizzare metodi di cura e prevenzione sempre meno invasivi e dolorosi ma i problemi correllati alla sua ricerca sono molteplici.
In primo luogo l’inoculazione dei sensori che, se ripetuta spesso, può dimostrarsi essere più dolorosa e fastidiosa del classico prelievo, poi la lettura dei dati affidata ad uno smartphone potrebbe creare una sfilza di dottori amatoriali in giro per le strade ed inoltre, cosa che più attira le curiosità degli amanti del body tuning, quanto sia possibile far assomigliare la rete di sensori al disegno che ciascuno vorrebbe farsi sulla pelle.
Al di là, però di dubbi e problemi, resta il fatto che la scienza delle nanotecnologie sta segnando i passi fondamentali per il futuro della medicina offrendo soluzioni pratiche e facilmente realizzabili a fronte di metodi di ricerca ed analisi antidiluviani e parecchio invasivi: basti pensare non solo alle analisi del sangue ma a tecniche terribili come la broncoscopia (analisi dei tessuti dei polmoni attraverso un sondino infilato nel naso) o la gastroscopia.