Da anni ormai mi dedico a declinare nelle realtà aziendali, le esperienze che vivo in qualità di mental coach nello sport. Lavoro a stretto contatto con allenatori e atleti
di altissimo livello e posso testimoniare le attenzioni che gli allenatori hanno nei confronti della squadra e dei singoli componenti. L’obiettivo ovviamente è metterli nella condizione di massima performance evitando qualsiasi cosa possa deviare dal percorso ottimale.
Sono attenti a come si preparano, a come si allenano in campo, a come riposano, a come si alimentano, a come gestiscono la loro vita privata… questo non significa che debbano interferire in tutto, ma solo che sono attenti a come stanno.
Se un giocatore risulta nervoso o fiacco o sfiduciato, e quindi la sua performance si abbassa di livello, si muovono per cercare di capire cosa c’è che non va. Chiedono, si informano e quando occorre corrono ai ripari.
Sanno che qualsiasi problema potrebbe riverberarsi negativamente sul rendimento della persona e della squadra, quindi cercano di risolverlo e, quando è possibile, di prevenirlo.
Ora, proviamo a declinare questo atteggiamento nella realtà lavorativa.
Hai un team di lavoro? Quanto sei attento alle loro performance? Quanto sei impegnato a metterli nelle condizioni di ottenere il massimo? Nei limiti della riservatezza e dei rapporti interpersonali, chiediti se puoi fare qualcosa in più per aiutare loro ad essere più “felici” e pronti a dare ogni giorno il massimo.
Forse qualcuno del team è preoccupato da problemi di salute suoi o di qualcuno della sua famiglia; forse hanno pessime abitudini alimentari, o forse qualcuno sta attraversando una burrasca sentimentale… Sì, lo so che non è giusto mettere becco nelle faccende private altrui né tantomeno dire loro come vivere la loro vita , ma voglio solo portarti a riflettere su questa cosa. Ad ogni modo, ogni giorno vengono a lavoro e tu vuoi che lo svolgano al meglio e con loro stessa soddisfazione, giusto? Non devi diventare un assistente sociale, intendiamoci, ma solo attento a che il tuo team venga a lavoro pronto per dare il 100%.
Se tu trattassi le persone del tuo team come fossero degli “atleti” e li aiutassi ad “allenarsi” nell’intento di imparare a dare e ottenere il massimo da se stessi ne ricevereste beneficio entrambi.
Mi avventuro nel segnalarti punti critici a cui potresti dedicare attenzione:
- Salute personale e/o di persone care
- Stile di vita (riposo, alcool, sigarette, alimentazione, ecc)
- Forma fisica
- Stress emotivi e/o psicologici
- Competenza lavorativa
- Ambiente lavorativo
- Motivazione, convinzione, determinazione, concentrazione, ecc
Buon lavoro!
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