Mentre l’esperienza del governo tecnico volge all’inevitabile tramonto, si entra a gamba tesa nella bagarre elettorale che come sempre sarà feroce e densa di colpi sotto la cintura. Una grande incognita aleggia sulla campagna 2013: che fa Monti? Una lista, un endorsement, un Colle?
I giornali sfogliano la margherita: si candida, non si candida, si candida, non si candida… Il bocconiano da par suo non lascia trapelare niente, possibile che non abbia ancora deciso lui stesso, ma le ultime esibizioni sembrano quelle di uomo pronto a gettarsi nell’agone.
E potrebbe non essere l’unico membro dell’esecutivo a usare questa sobria avventura di poco più di un anno come trampolino di lancio per la carriera politica. I corteggiamenti di certo non mancano e gli unici a chiamarsi fuori definitivamente sono stati Patroni Griffi, Cancellieri e Severino. Grilli, visto la mal parata dell’economia, troverà un comodo rifugio dentro Goldman Sachs
Tempo fa Monti si era augurato che i ministri candidati fossero pochi e bipartisan. Probabilmente rimarrà deluso perché saranno molti e, stranamente visto l’indirizzo politico del suo governo, orientati verso il centrosinistra.
Il ministro dell’ambiente Catania ci sta pensando, mentre il responsabile della Farnesina Giulio Terzi di Sant’Agata, molto vicino a Gianfranco Fini, ha praticamente già sciolto le riserve sul Corriere:
Il rapporto con la politica c’è sempre stato: è difficile che un diplomatico e ancor più un ambasciatore non abbia maturato questo rapporto con intensità.
Pronto a saltare su un’eventuale lista Monti anche Enzo Moavero Milanesi. Non è un segreto poi l’attività del Ministro per l’Integrazione Andrea Riccardi, il quale, al fianco di Montezemolo e del Centro, si sta prodigando per coinvolgere il Professore e potrebbe addirittura correre come candidato sindaco del Comune di Roma per l’UDC e FLI.
Stessa tentazione per il Ministro alla Coesione territoriale Fabrizio Barca: Bersani lo sta corteggiando. Ma è in lizza pure per un Ministero importante, Economia o Sviluppo, qualora la coalizione di centrosinistra vada al potere. Di sicuro un pezzo da novanta come Passera non rimarrà con le mani in mano: sembrava orientato verso il PDL viste alcune vecchie cooperazioni ma le polemiche degli ultimi giorni lo hanno spinto con forza al Centro.
In odore di PD anche un altro tris: Renato Balduzzi, Franscesco Profumo e Corrado Clini. Bersani potrebbe decidere di usufruire della notorietà e della stima maturata dai tre in questo periodo per dare credibilità al suo esecutivo, o semplicemente candidarli al Parlamento.
Ci siamo dimenticati della Fornero, ma vista la sua impopolarità e le recenti gaffes sarebbe meglio se ne dimenticassero anche i partiti.
Fonte: La Stampa