Alcuni ex compagni di scuola si ritrovano a studiare per sostenere l’esame di maturità annullato a causa di problemi burocratici. L’occasione offrirà agli amici la possibilità di confrontarsi tra passato e presente per fare un minimo di chiarezza nelle loro vite.Operazione ruffiano/amarcord di facile presa sul pubblico e pregna fino al midollo di carinerie da mulino bianco “Immaturi” è un mondo gommoso dove i protagonisti occupano posizioni prestigiose, le tipe sono fighe e i problemi sono solo schifosamente sentimentali. E’ tutto talmente teso al teen 80’s in quest’opera corale per nostalgici, che il regista e sceneggiatore Paolo Genovese non ci risparmia nemmeno i cornetti caldi rigorosamente rubati e il travolgente balletto di Ufo Robot che si mangiava insalate di matematica. Diamoci una regolata. Certo il film funziona ed è ben confezionato a parte un paio di scene fuori posto; si ride parecchio e gli attori tranne un Raoul Bova sul grigio topo divertono e sono perfetti per quel poco che devono fare. Soprattutto Ricky Memphis, impacciato e mammone regala i migliori momenti del film nei dosati siparietti familiari sostenuto da un altrettanto divertente Maurizio Mattioli nel ruolo di padre esasperato. Ah, per favore qualcuno ricordi a Tiberi che esistono anche altre facce nella carriera di un attore.Una commedia più che piacevole verrebbe da dire, se non fosse che ad un certo punto il regista cede alla tentazione di comunicare qualcosa in più, infilandosi forzatamente in quel confine sbiadito tra quarantenni e ventenni per mostrare il malcontento che fa rincorrere ciò che è irraggiungibile, ovvero dieci anni di vita in più o in meno. Come se non bastasse in quest' unico segmento sociale anche i bambini parlano da adulti e a dirla tutta i soli a non essere rappresentati sono i settantenni sprint, forse impegnati in parlamento. Roba da strapparsi i capelli se non arrivasse il placido finale a illuminare le menti non tanto complesse dei personaggi e a riconciliarli con una più coscienziosa maturità. Messi davanti all’adolescenza molti spettatori vacilleranno. Diciamocelo, chi non pagherebbe per ritrovarsi in una situazione simile? A ricordare e ridere dei momenti spensierati, tra grandi amori e le inibizioni provate nel candido far fronte alle prime dinamiche della vita. La goliardia e la vivacità del fare gruppo, quel sentirsi parte di un tutto che via via svanisce per lasciare spazio alla pragmatica vita domestica ha troppa forza per non penetrare i cuori mollicci di chi ritiene il passato sempre e solo migliore del presente. Per queste persone il film sarà più che un piacevole modo di passare una serata, ma anzi regalerà loro oltre alla speranza che Epicuro sia in fine dei conti veramente un cazzaro, anche quell’innocuo filo di magone per conciliare il sonno. Gli altri fatte due risate potranno tranquillamente andare al bar e ordinare un vodka sour in attesa di nuovi imprevisti notturni.Voto 6
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Alcuni ex compagni di scuola si ritrovano a studiare per sostenere l’esame di maturità annullato a causa di problemi burocratici. L’occasione offrirà agli amici la possibilità di confrontarsi tra passato e presente per fare un minimo di chiarezza nelle loro vite.Operazione ruffiano/amarcord di facile presa sul pubblico e pregna fino al midollo di carinerie da mulino bianco “Immaturi” è un mondo gommoso dove i protagonisti occupano posizioni prestigiose, le tipe sono fighe e i problemi sono solo schifosamente sentimentali. E’ tutto talmente teso al teen 80’s in quest’opera corale per nostalgici, che il regista e sceneggiatore Paolo Genovese non ci risparmia nemmeno i cornetti caldi rigorosamente rubati e il travolgente balletto di Ufo Robot che si mangiava insalate di matematica. Diamoci una regolata. Certo il film funziona ed è ben confezionato a parte un paio di scene fuori posto; si ride parecchio e gli attori tranne un Raoul Bova sul grigio topo divertono e sono perfetti per quel poco che devono fare. Soprattutto Ricky Memphis, impacciato e mammone regala i migliori momenti del film nei dosati siparietti familiari sostenuto da un altrettanto divertente Maurizio Mattioli nel ruolo di padre esasperato. Ah, per favore qualcuno ricordi a Tiberi che esistono anche altre facce nella carriera di un attore.Una commedia più che piacevole verrebbe da dire, se non fosse che ad un certo punto il regista cede alla tentazione di comunicare qualcosa in più, infilandosi forzatamente in quel confine sbiadito tra quarantenni e ventenni per mostrare il malcontento che fa rincorrere ciò che è irraggiungibile, ovvero dieci anni di vita in più o in meno. Come se non bastasse in quest' unico segmento sociale anche i bambini parlano da adulti e a dirla tutta i soli a non essere rappresentati sono i settantenni sprint, forse impegnati in parlamento. Roba da strapparsi i capelli se non arrivasse il placido finale a illuminare le menti non tanto complesse dei personaggi e a riconciliarli con una più coscienziosa maturità. Messi davanti all’adolescenza molti spettatori vacilleranno. Diciamocelo, chi non pagherebbe per ritrovarsi in una situazione simile? A ricordare e ridere dei momenti spensierati, tra grandi amori e le inibizioni provate nel candido far fronte alle prime dinamiche della vita. La goliardia e la vivacità del fare gruppo, quel sentirsi parte di un tutto che via via svanisce per lasciare spazio alla pragmatica vita domestica ha troppa forza per non penetrare i cuori mollicci di chi ritiene il passato sempre e solo migliore del presente. Per queste persone il film sarà più che un piacevole modo di passare una serata, ma anzi regalerà loro oltre alla speranza che Epicuro sia in fine dei conti veramente un cazzaro, anche quell’innocuo filo di magone per conciliare il sonno. Gli altri fatte due risate potranno tranquillamente andare al bar e ordinare un vodka sour in attesa di nuovi imprevisti notturni.Voto 6
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