Ancora tensione Letta-Renzi. Non si placano gli animi per il governo, con il frettoloso incontro di oggi tra il presidente del Consiglio Enrico Letta e il capo dello Stato Giorgio Napolitano, poco prima che quest’ultimo partisse per il Portogallo. Letta ha incontrato Napolitano “per parlare delle prospettive di governo e delle scelte da fare”. Mossa dettata probabilmente dall’incontro tenuto ieri tra lo stesso Napolitano e il leader del Pd Matteo Renzi, incontro che ha chiaramente messo tensione al presidente del Consiglio in vista della prossima, risolutiva, direzione del partito, anticipata al 13 febbraio.
Lo stesso Letta ha poi dichiarato, a margine della visita alla Bit di Milano, come nelle prossime ore presenterà “il patto di coalizione alle forze politiche che sostengono il governo. E sarà una proposta molto concentrata sui temi economici che convincerà tutti i partiti, anche il Pd”. Ennesimo episodio di quella tensione Letta-Renzi che non accenna a calare e che anzi, si prepara a divenire cruciale per le sorti del governo.
Mentre in parlamento la riforma della legge elettorale subisce alla Camera un ulteriore rinvio, con 48 di tempo in più per la presentazione di ulteriori subemendamenti ai nuovi emendamenti già presentati, Matteo Renzi ha incontrato questa mattina nella sede nazionale del Pd i propri deputati. Un inoltro voluto per dettare le prossime scadenze impellenti, ovvero la stessa legge elettorale e le sorti del governo. Sul cosiddetto “italicum”, Renzi ha ammonito dal rischio di “modifiche unilaterali”, dato che il testo è “il frutto di un accordo tra alcuni partiti”. Ai deputati democratici Renzi ha anche preannunciato l’anticipo della direzione nazionale al 13 febbraio. Direzione nazionale con il governo all’ordine del giorno e quindi cruciale per la sua stessa sopravvivenza.