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Tensioni a Roma con le proteste dei No Tav. La protesta dei manifestanti, infatti, è sfociata in alcuni casi in episodi di tensione e di violenza. Il corteo non era stato autorizzato e quindi ci sono state forti tensioni quando, all’altezza di via dei Giubbonari, alcuni antagonisti hanno cercato di sfondare il cordone di forze dell’ordine, che impediva il passaggio del corteo e sono quindi stati caricati dalla polizia. I manifestanti, quasi tutti con il volto coperto, si sono scontrati più volte con le forze dell’ordine, ma la polizia è riuscita a contenerli, nonostante il nutrito lancio di bombe carta, petardi e bottiglie. Sono stati registrati sette feriti tra le forze dell’ordine, mentre alcuni manifestanti lamentano di essere stati feriti nella calca dalla polizia. Scontri anche davanti alla sede nazionale del Partito Democratico. Alcuni antagonisti hanno infatti cercato di entrare a forza nella sede del partito, per protestare a seguito del mancato voto di sfiducia nei confronti del ministro Cancellieri. I circa 80 manifestanti hanno cercato di forzare il cordone della polizia, ma sono stati respinti da una carica di alleggerimento. In seguito i carabinieri e la polizia hanno praticamente bloccato l’accesso alla via dove si trova la sede nazionale del Partito Democratico e i manifestanti hanno lanciato fumogeni e petardi, ma senza avvicinarsi nuovamente alla sede. Dura condanna degli episodi di violenza da parte del presidente del Consiglio Enrico Letta, che ha affermato “si è passato il limite e non credo che siano giustificabili in nessuno modo le scene che abbiamo visto. Lo dico davanti a tante parole giustificazioniste ascoltate in questi mesi”. Le proteste erano avvenute in seguito al vertice congiunto Italia-Francia a Roma sulla linea Tav Lione-Torino. Entrambi i paesi hanno sottolineato il carattere prioritario della realizzazione: ”la Tav è una grande infrastruttura che va avanti con la tempistica indicata”, ha detto ancora il premier Letta. Nelle conclusioni del vertice tra Hollande e Letta, i leaders dei due paesi esprimono “il loro forte impegno a favorire il successo del prossimo Consiglio europeo, dedicato in gran parte alle questioni di difesa. Francia e Italia vogliono lavorare insieme perché la prossima legislatura sia quella della crescita, lasciandosi dietro la legislatura della sola austerità”.