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Tensioni nel Pd su primarie, tesseramento e Pse

Creato il 10 novembre 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online
Tensioni nel Pd con lo scontro Renzi - Epifani su primarie e caso Cancellieri e Epifani - Fioroni su collocazione del partito nel Pse.

Photo credit: Spi Cgil Emilia-Romagna / Wikimedia Commons / CC BY-SA 2.0

Continuano le tensioni nel Pd. Oggi il segretario Guglielmo Epifani, in un intervista su SkyTg 24, conferma i rapporti tesi con Matteo Renzi lanciando una frecciatina sulle primarie: “chi vince le primarie del PD è anche candidato premier ma non sarà solo lui, se concorressero altri sarebbe giusto farli entrare in gioco, perché si è fatto così nel passato. E su Enrico Letta: “Deciderà lui cosa fare, è una cosa che può essere”. E sul parere di Renzi sul fatto che le elezioni non sarebbero una catastrofe, Epifani ribadisce: “in democrazia il voto non è mai una catastrofe ma in questa caso non serve al paese”. Il segretario del Pd torna poi sulla decisione di Romano Prodi di non votare alle primarie dell’8 dicembre, disconoscendo nei fatti, la credibilità della selezione del partito da lui stesso fondato. Epifani si conferma “dispiaciuto” per l’atto di Prodi, ma “se ha maturato questa scelta, che mi crea sofferenza, il modo migliore per onorarlo è rispettarla”. Anche la vicenda del ministro Cancellieri diventa terreno di scontro tra il segretario “nominato” e quello “probabile” a dicembre, con Epifani che risponde per le rime adducendo al comportamento “corretto” del Pd, mentre Renzi ieri aveva ribadito di essere in disaccordo con la decisione del suo partito di non pensare ad una sfiducia per il ministro Cancellieri. Ma le continue tensioni attraversano tutto il partito e, dopo la questione non ancora sopita della sospensione del tesseramento,  si scatenano ora sulla questione della collocazione europea, tirata fuori proprio da Epifani. La proposta del segretario del PD di tenere il prossimo congresso del PSE a Roma, ha infatti scatenato tensioni nel Pd, soprattutto con l’area cattolica del partito, con Giuseppe Fioroni a lanciare una proposta provocatoria e potenzialmente deflagrante per l’unità del partito: “ se il Pd compie questa mutazione genetica automaticamente viene annullato lo scioglimento della Margherita”.


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